Alberto Negri: Medio Oriente nessuna spartizione, giochi ancora aperti

Scritto dasu 1 Giugno 2017

Con il giornalista del Sole 24 ore Alberto Negri approfondiamo la situazione del quadrante mediorientale a partire dal devastante attacco al cuore di Kabul che ha fatto ieri 90 vittime davanti ad ambasciate e grandi aziende afghane. Da una parte si moltiplicano i colpi di coda di una Stato islamico sempre più in difficoltà ma dall’altra l’imminente caduta di Raqqa e di Mosul non fornirà alcuna stabilità alla regione. Gli Stati uniti sembrano essere ritornati ai classici che hanno strutturato la politica estera americana negli ultimi quarant’anni ossia il sostegno all’Arabia saudita e ai “ribelli” sunniti nell’area, testimoniato dalla presenza di Donald Trump a Ryad la scorsa settimana ma soprattuto del ricco accordo in materia di armamenti concluso tra i capi di stato. Al centro delle preoccupazioni statunitensi il protagonismo sciita nella zona, con Hezbollah sempre più presente in Siria e le milizie sostenute dall’Iran che stanno liberando buona parte dell’Iraq e dello stesso Kurdistan iracheno. La creazione di un corridoio sciita siro-iracheno va scongiurata a tutti i costi e per questo gli USA contemplano la possibilità di tornare ad armare una parte dell’opposizione islamista siriana oltre che confermare il sostegno alle forze delle SDF a trazione curda. L’Italia, paggetto della politica americana nell’area, è pressata dalla nuova amministrazione USA per continuare il proprio impegno sul fronte iracheno in particolare con l’invio di un contingente di carabinieri a Mosul senza che a questo impegno corrisponda alcuna contropartita sul fronte più caldo per gli interessi italiani, quello libico, dove il generale Haftar, sostenuto dall’Egitto e ufficialmente avversato dalla coalizione internazionale di cui il nostro paese fa parte, prende sempre più piede. L’accelerazione del conflitto nella zona non sembra quindi prefigurarsi come un dipanarsi della matassa mediorientale ma anzi potrebbe aprire a nuovi conflitti una volta riassorbita l’anomalia ISIS.


albertonegrigiu17


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