La mozione No Tav e il teatrino della lobby dell’alta velocità

Scritto dasu 31 Ottobre 2018

Nella seduta del 29 Ottobre il consiglio comunale di Torino ha approvato una mozione No Tav che chiede la sospensione dell’opera, la dimissione dei vertici di Telt e del commissario straordinario di governo e la conversione dei fondi al territorio e alla mobilità sostenibile.

La decisione ha scatenato la reazione scomposta dei consiglieri di minoranza, Pd e Forza Italia in testa, oltre che di Confindustria, sindacati gialli e di tutta quella parte di stampa da sempre impegnata a fare da megafono agli interessi della lobby del Tav. Mentre i No Tav attendevano in presidio la votazione della giunta, uno sparuto gruppetto “Si Tav” (protetto dai cordoni delle forze dell’ordine) manifestava il proprio sostegno all’opera con un grottesco teatrino.

Una farsa imbarazzante protrattasi nei giorni successivi, con tutto il succitato blocco di potere (preoccupato di farsi soffiare da sotto il naso la grande mangiatoia del Tav) impegnato a promettere improbabili discese in piazza per difendere l’alta velocità e scenari apocalittici in caso di rinuncia all’opera.

Ne abbiamo parlato con Lele del movimento No Tav:

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