Lecce: l’operazione “Alto Impatto” caccia gli stranieri dalla stazione

Scritto dasu 26 Ottobre 2018

Intorno alla stazione di Lecce da un po’ di tempo a questa parte si stanno intensificando i controlli di polizia contro immigrati e poveri. Il pretesto è stato un fatto di cronaca, una rissa violenta finita con un ragazzo sgozzato; colta la palla al balzo il Questore ha dato il via all’operazione “Alto Impatto” così come l’ha fantasiosamente definita, un repulisti generalizzato della stazione attraversata e vissuta da tanti soggetti esclusi e marginalizzati, così come spesso accade in molte città italiane.

Da quando l’operazione è partita, a qualsiasi ora del giorno e della notte, si incontrano pattuglie o checkpoint di Polizia e Carabinieri che impediscono agli immigrati di stazionare e provvedono all’identificazione a tappeto di tutti i passanti in odore di miseria.

Inseguimenti e fermi non si contano e capita così di trovarsi nel bel mezzo di un Tso improvvisato, giustificato dal fatto che la persona fermata camminasse a piedi scalzi e avesse la pelle scura. Questo fatto oltre a rimarcare l’utilizzo arbitrario, disciplinante e repressivo del Tso, ha svelato anche il ruolo di alcuni medici leccesi che, nel momento in cui si svolgeva il fermo, invitavano la polizia all’identificazione dei compagni che stavano assistendo alla scena.

A ora la stazione di Lecce è ripulita, nessuno si ferma più e in pochi l’attraversano. La pioggia di fogli di via, le continue identificazioni, i Tso frequenti, la reclusione nei Cpr e le conseguenti espulsioni hanno svuotato velocemente la piazza.

La reazione dei leccesi di fronte al repulisti della stazione, quando non si è concretizzata nell’indifferenza più totale, ha rispecchiato purtroppo il clima generale di ostilità all’immigrato che si respira nella penisola tutta, con i suoi eccessi nefasti di violenza verbale e fisica.

Ne abbiamo parlato con Salvatore

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