La questione femminile ai tempi del Covid-19
Scritto dainfosu 8 Aprile 2020
#stateacasa può essere uno slogan rassicurante, ma spesso non coincide con la realtà, soprattutto per chi vive in condizioni abitative dove regna la violenza. Le misure varate dal governo per la gestione dell’emergenza sanitaria fanno emergere, in maniera ancor più evidente, come il sessismo sia un perno fondante in questa società. Infatti i lavori a predominanza femminile, quelli legati ai servizi alla persona (oss, badanti, donne delle pulizie, ecc..), sono stati dimenticati dal decreto Cura Italia, a sottolineare l’invisibilità in cui lavorano migliaia di donne. In egual misura anche il diritto all’aborto viene rimesso in discussione, non tanto quanto diritto, ma nella sua attuabilità, in tanti casi le visite e le operazioni vengono rinviate a date non compatibili con la celerità che pretende un interruzione di gravidanza. Infine la violenza domestica che, seppur senza ancora dati certi, vede un impennata da quando è iniziata la quarantena. In questo caso le donne si sentono ancor più sole, impossibilitate a uscire e a volte anche a contattare sportelli di supporto. Questi ultimi continuano a lavorare, ma evidenziano i tagli economici a cui sono stati sottoposti nel corso delle varie legislature.
Non Una di Meno cerca, anche dall’isolamento, di costruire reti e supportare tutte coloro che si trovano a pagare il prezzo più alto delle differenze di genere.
Ne parliamo con una compagna di NUDM Torino, anche in seguito all’assemblea regionale di Domenica 5/4
qui il comunicato:
Non una di meno: Lottiamo tutti i giorni, come e più di prima!