Il trasformismo populista salvadoregno e il ritorno del Movimento cileno

Scritto dasu 6 Marzo 2021

San Salvador. Bukele, origini palestinesi, fuoruscito dal Frente Farabundo Martì, imprenditore ha conseguito il 66,5 % dei consensi: “dx e sx categorie del passato”, leader di Nuevas Ideas a cui è approdato dopo aver svuotato un partito di destra per traghettarsi. Parole d’ordine: “Efficacia e efficienza”. Attorniato da una stretta cerchia di famigliari e amici. Allergico a sistema dei partiti, la stampa indipendente (tanto più se progressista) e pure verso la separazione dei poteri dello stato. POLIZIA ED ESERCITO sono già dalla sua, come mostrò un anno fa con l’intimidatoria occupazione dell’Assemblea Legislativa, allora accusata di boicottare i suoi decreti. Ma ora potrà pure designare incontrastato il procuratore generale della repubblica, oltre che un terzo dei giudici della Corte Suprema di Giustizia. E soprattutto modificherà la costituzione per poter essere rieletto alle presidenziali del 2024. Dito mignolo alzato, coi due terzi dei seggi può cambiare la Costituzione, nominare il Procuratore generale della repubblica, il Procuratore dei Diritti umani e i magistrati della Corte Suprema.

 

Ne parliamo con Alfredo Luis Somoza, non senza dimenticarci di affrontare con lui il dossier che vede ritornare il Movimento cileno in piazza, ora… proprio in queste ore, contro un governo che butta via 85 miliardi in missili, inventa nuove gabole per incarcerare, mantiene aperti i collegi in pandemia, militarizza terre ancestrali, incarcera giovani e uccide bambini. In quel paese, a un anno di distanza… non è cambiato nulla, e le scene sono uguali a Santiago del Cile, a Boğaziçi come a Dakar e allora ascoltate Alfredo Luis Somoza

e poi mantenete il contatto con #HuelgaGeneral5DeMarzo.


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