Onde indopacifiche 10

Scritto dasu 1 Marzo 2021

 

Hong Kong: solo i patrioti possono partecipare alle scelte politiche dell’ex protettorato britannico secondo Carrie Lam, la governatrice emanazione di Pechino: Ilaria Maria Sala spiega che è stato possibile arrivare a questo perché da quando il potere di Xi è andato sempre più consolidandosi nel resto della Cina. Carrie Lam poi ha sempre gestito la burocrazia in forma antidemocratica, congiungendo così le due strette dispotiche; a Hong Kong la piazza ha provato a contrapporsi, richiedendo tra le altre rivendicazioni il suffragio  universale e contro le estradizioni… il movimento ormai è stato debellato con la forza (mai così tanti lacrimogeni sparati contro pacifici manifestanti e reclusioni per uno sproporzionato numero di anni, come per il Tav in Valsusa) e in molti stano meditando di lasciare il paese; ci si poteva avvalere di un passaporto britannico, ma la validità di questo sotterfugio per i nati prima del 1997 per sottrarsi all’abbraccio di Pechino è contorto. Ci si può recare in Gran Bretagna con un titolo di viaggio Bno (2 milioni su 7,5 milioni di cittadini di HK) e soggiornarvi per 5 anni, ma Pechino sta creando ostacoli togliendo la possibilità di avere doppia cittadinanza – come per altro non è riconosciuto in zone che non siano considerate speciali. La formula “un paese, due sistemi” di Deng Zhao Ping prevedeva un’eventuale continuazione se non si fosse raggiunta una completa integrazione, ma Thatcher e Deng non avevano previsto che un nuovo Timoniere avrebbe potuto cambiare unilateralmente gli accordi, giocando sul fatto che Xi considera i due sistemi esclusivamente come impianto economico (comunista l’uno e capitalista l’altro), tutto il resto invece viene uniformato alla struttura della Cina popolare: libertà d’informazione e giudiziaria sono diverse e quindi abbiamo chiesto a Ilaria Maria Sala se potrebbe estendersi questa richiesta di adesione a patria e partito per chi si candida a gestire il potere da cui avevamo iniziato anche ai corrispondenti e a tutti i media, locali o stranieri. E forse già si comincia ad avere difficoltà, perlomeno a organizzare interviste, che potrebbero produrre conseguenze spiacevoli all’intervistato. 

Lasciando Ilaria Maria Sala si è poi parlato dello Xinjiang e di come Pechino cerchi di far passare la stretta in quella regione per opere volte al miglioramento della esistenza degli uiguri attraverso il benessere economico che precede e sovrasta le libertà individuali subordinate all’economia. Il discorso di Sabrina Moles trova spunto nei lavori del Consiglio per i Diritti umani dell’Onu in corso fino al 23 marzo.

In Myanmar mentre eravamo impegnati in trasmissione c’erano ondate di protesta civile e il 22 febbraio 2022 era declinato come “i cinque 2” che richiama nella cabala “i quattro 8” dell’8 agosto 1988 per unire idealmente lotte di liberazione dal giogo militare birmano. Non ha portato bene visto quello che è successo nel weekend successivo a questa registrazione, ma gli spari sulla folla da parte di Tatmadaw rievocano anch’essi le reazioni del potere militare nelle varie epoche di rivolta.

Siamo poi andati in Nepal per cercare di approfondire cosa stava capitando nel paese governato da due partiti comunisti, il cui avvicendamento al vertice del governo come da accordi di inizio legislatura era messo in dubbio, come se fosse Tel Aviv. E sempre prendendo spunto dalla situazione mediorientale il comunista Nepal vorrebbe impedire alle donne di viaggiare senza autorizzazione di un maschio di famiglia, come in Arabia Saudita. Quindi il sessismo non è puramente religioso, ma la questione di genere forse è connaturata in certe forme di devianza culturale globale. Questo ci ha condotto a occuparci di “zitelle” trentenni (“donne avanzo”) spinte ad andare in campagna a tappare i buchi lasciati dalla pianificazione di trent’anni fa che ha ridotto il numero di donne in campagna; ma l’interesse di Pechino è anche di decongestionare i concentramenti urbani (per tre quarti la Cina è quasi inabitata e la costa invece è congestionata dalla concentrazione demografica. Anche se ricorda tanto le deportazioni della Rivoluzione culturale.

La chiusura è affidata al Laos, appoggiata dalla Cina che sta investendo per farlo uscire dalla povertà e farlo entrare ancora di più nella sua orbita: quindi tante dighe sul Mekong e una railway tra Cina e Laos. Il Laos cerca di immunizzarsi e chiudersi a riccio rispetto al Milk-Tea Movement di Thailandia, Myanmar e Hong Kong, chiudendo così il cerchio della puntata.

“10 HK: 1 paese, 2 sistemi e un patriota unico e “5 volte 2″ moltiplicano i morti in Myanmar”.


Radio Blackout 105.25

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