Nuovo capitolo nell’opposizione al progetto di diga in Valsessera
Scritto dainfosu 11 Giugno 2021
Proprio come gli orrorifici teatrini a cui si assiste in Valsusa da decenni, il progetto biellese appare inoltre immune ai vincoli normativi: non solo l’area che verrebbe allagata gode di una tutela a livello europeo, essendo classificata come Sito di interesse comunitario, in cui si potrebbero realizzare solo opere strategiche a livello nazionale, ma addirittura – contestano diverse associazioni ambientaliste locali – il giudizio di compatibilità ambientale riconosciuto dalle istituzioni nel 2014 sarebbe ormai scaduto e il Consorzio di Bonifica dovrebbe in realtà sottomettere nuovamente il progetto alla valutazione di impatto ambientale prima di richiedere finanziamenti pubblici.
Ennesimo prevalere dunque degli interessi del settore del movimento terra e delle spianate di cemento in Piemonte, riflesso di un approccio predatorio all’ambiente montano e ai suoi corsi d’acqua, che antepone la ricerca di guadagni immediati a qualsiasi concezione di convivenza durevole e paritaria tra gli insediamenti umani e i territori circostanti.
Ci siamo fatti raccontare di più in merito a questo progetto e alle iniziative di resistenza da Daniele Gamba, presidente del circolo biellese di Legambiente Tavo Burat, che da anni raccoglie e diffonde i dati allarmanti relativi a questa insensata opera: