Dentro le proteste contro Netanyahu e le loro contraddizioni

Scritto dasu 16 Maggio 2024

Dal 7 Ottobre in poi, le proteste che da mesi mobilitano migliaia di persone cittadine israeliane contro l’esecutivo guidato da Bibi Netanyahu sono state dense, partecipate, continuative e addirittura conflittuali. Uno dei fulcri delle proteste, è ed è stato la questione degli ostaggi israeliani a Gaza da riportare a casa, obiettivo che molti israeliani non ritengono prioritario dall’esecutivo di governo. Tali proteste hanno una composizione sociale e politica varia, da ultraortodossi a forze sioniste liberali fino ad esponenti della sinistra moderata israeliana.

C’è però un elemento che delinea queste proteste: l’assenza di una critica strutturale verso le politiche di occupazione e coloniali verso i territori palestinesi, e la fine della guerra e del genocidio a Gaza, intesa come fine dello sterminio del popolo palestinese. Paradossale, per esempio, la difesa della Corte Suprema Israeliana da parte dei manifestanti, la stessa che legittima l’espropriazione delle terre palestinesi e le demolizioni delle case, oltre che permettere leggi razziste e sioniste verso la componente palestinese ed araba, anche quella all’interno dello stato Israeliano stesso.

Ci facciamo raccontare le piazze israeliane e le sue contraddizioni estremamente  problematiche da Lidia Ginestra Giuffrida, autrice di un reportage sulle manifestazioni degli ultimi mesi. Ascolta la diretta su RadioBlackout:

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