DALLA PALESTINA ALLE METROPOLI: LA SFIDA DECOLONIALE – LOUISA YOUSFI, YOUSSEF BOUSSOUMAH – SPECIALE INFO DA FISICA OCCUPATA PER LA PALESTINA

Scritto dasu 17 Giugno 2024

In diretta con lo studio mobile di Radio Blackout dalla facoltà di Fisica occupata ormai da un mese in sostegno alla lotta di liberazione del popolo palestinese e contro il genocidio israeliano, una puntata speciale a cura della redazione informativa di Radio Blackout. In collegamento sui 105,250 LOUISA YOUSFI e YOUSSEF BOUSSOUMAH, militanti decoloniali attivi/e in Francia nei percorsi di solidarietà con la Palestina, nelle lotte del proletariato coloniale nelle metropoli francesi e contro le politiche razziste della Republique, in un dibattito aperto con gli studenti e le studentesse occupanti della facoltà.

Il racconto e l’analisi della storia di oppressione del popolo palestinese fanno spesso riferimento all’identità di Israele come uno Stato coloniale, che impone il proprio dominio non solo attraverso la forza bruta, ma anche attraverso la narrazione e la rappresentazione dei palestinesi come soggetti inferiori, arretrati e sanguinari, in irriducibile contrasto con i valori liberali espressi da una società israeliana che si considera avamposto della civiltà occidentale in un Medioriente ostile, fanatico ed oscurantista. L’idea di colonizzazione non è tuttavia un fenomeno esclusivo di Israele, quanto la chiave di volta dell’imperialismo ed uno dei meccanismi gerarchici e di dominio su cui si sono storicamente costruite le società occidentali. Il colonialismo – e la società occidentale tutta – non sono però immaginabili senza categorie ontologiche che ne giustifichino l’esistenza: l’Occidente coloniale è incapace di definire sé stesso se non in opposizione ad un’alterità radicale, quella di un’umanità non bianca, arretrata e naturalmente gerarchicamente inferiore, sulla quale altrettanto naturalmente imporre un dominio. Quando sembrano docili ed innocui, i colonizzati sono considerati selvaggi, ridotti ad uno stadio primitivo dello sviluppo umano, da addomesticare, sfruttare e condurre per mano sulla via di un progresso che, invariabilmente, li relegherà tra gli ultimi. Quando invece si ribellano, quando rifiutano il ruolo di vittime della colonizzazione, agli occhi dell’Occidente diventano alieni sanguinari, qualcosa di antitetico ed incompatibile con i fondamenti stessi della civiltà occidentale, barbari in guerra con i valori sacri di un’identità da imporre con la violenza ai refrattari.
Questa descrizione della resistenza dei colonizzati e di chi si ribella ad un’oppressione secolare dà la cifra della risposta delle società coloniali alle insurrezioni che periodicamente si sviluppano tra gli insubordinati delle sue periferie coloniali. Dai giovani delle metropoli francesi, americane ed europee in rivolta contro gli omicidi della polizia al popolo palestinese, che fa della resistenza allo stato coloniale di Israele un elemento chiave delle propria identità nazionale. Ogni atto di rivolta, per l’Occidente, non può che essere il prodotto di una massa di barbari, abitanti insubordinati di un pianeta diverso che non possono essere ricondotti all’ordine se non con l’unico linguaggio che sono in grado di intendere, quello della violenza e dello sterminio. Qui la PUNTATA COMPLETA:

 

 

L’intervista con LOUISA YOUSFI, militante decoloniale ed autrice di «Restare Barbari», in cui discutiamo dei concetti di colonialità, della costruzione coloniale delle società occidentali e della relazione che lega le strategie di repressione ed integrazione repubblicana sul proletariato indigeno delle periferie francesi alla dominazione sionista sul popolo palestinese, con un occhio all’evoluzione attuale del quadro politico francese che vede il rischio di una deriva fascista contro cui organizzarsi per garantire la sopravvivenza stessa dei percorsi di lotta decoloniali e anticapitalisti.

 

 

L’intervista con YOUSSEF BOUSSOUMAH, storico e militante dei percorsi di solidarietà con la Palestina, che traccia l’evoluzione delle lotte di sostegno alla resistenza Palestinese in Francia, della storia del progetto di dominazione israeliano e delle possibilità di resistenza ad un’architettura ideologica che giustifica e pone le condizioni per perpetuare l’oppressione dei propri soggetti colonizzati, dagli omicidi polizieschi nelle periferie francesi al genocidio del popolo Palestinese.

 


Radio Blackout 105.25

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