EL SALVADOR – DENTRO IL MODELLO BUKELE: PROSPETTIVE FEMMINISTE CONTRO IL TERRORISMO DI STATO
Scritto dainfosu 17 Febbraio 2025
In questa intervista dialoghiamo con Blanca Mirna Mendoza, rappresentante dell’organizzazione femminista IMU di San Salvador. L’obiettivo è indagare l’impatto diretto dello stato d’eccezione, della militarizzazione e dell’incarceramento di massa sulla vita delle donne e delle comunità marginalizzate, elementi centrali nella politica del presidente Nayib Bukele.
Dal 2019, e soprattutto dopo la rielezione dello scorso anno, Bukele ha consolidato il suo potere attraverso un modello securitario che si è rivelato un vero e proprio cavallo di Troia per giustificare processi di ristrutturazione capitalista. La promessa di sicurezza, tanto attesa dalla popolazione piegata da decenni di violenze delle maras e delle pandillas, è stata strumentalizzata per legittimare l’esclusione e l’espulsione delle persone impoverite dalle aree strategiche del paese: il centro storico della capitale, le zone turistiche e le aree ricche di risorse naturali, potenzialmente sfruttabili per attività estrattive.
Attraverso questa intervista abbiamo cercato di ricostruire un “prima” e un “dopo” il governo Bukele, analizzando il modo in cui questo modello securitario sta facendo scuola non solo in America Centrale, ma anche in altre regioni del mondo, diventando paradigma per governi autoritari che sfruttano l’insicurezza e la paura come strumenti di controllo sociale.
Un simbolo potente di questa politica è il CECOT, il mega carcere di massima sicurezza inaugurato nel 2023, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo. Presentato dal governo come una soluzione al problema della criminalità, il CECOT è al centro delle denunce per le condizioni disumane in cui vivono i detenuti, molti dei quali incarcerati sulla base di segnalazioni anonime e costretti a restare in celle sovraffollate per anni senza un giusto processo. Secondo il rapporto “El silencio no es opción” di Cristosal, questa politica ha prodotto gravi violazioni dei diritti umani, tra cui torture, detenzioni arbitrarie e casi di sparizioni forzate.
Le organizzazioni femministe, come IMU, rappresentano oggi una delle voci più critiche verso il governo Bukele. Denunciano l’impatto devastante dello stato d’eccezione sulle donne, arrestate spesso solo per legami familiari con membri delle bande, e sulle comunità, frammentate da un clima di sospetto e sfiducia alimentato dalla militarizzazione e dalle politiche di controllo.
Per approfondire, rimandiamo all’approfondimento registrato su Radio Blackout dopo l’ultimo insediamento Bukele – EL SALVADOR, BUKELE INAUGURA IL CAUDILLISMO 2.0.
In questa intervista, Blanca Mirna Mendoza ci offre uno sguardo prezioso sulla resistenza femminista, sottolineando l’importanza dell’organizzazione collettiva come antidoto a un sistema che opprime e reprime. La sua testimonianza ci invita a riflettere su come costruire modelli di sicurezza alternativi, basati sulla solidarietà e la giustizia sociale.