BERGOGLIO IL FALSO RIFORMATORE CHE RIEMPIE IL VUOTO DI UNA SINISTRA ALLO SBANDO.
Scritto dainfosu 28 Aprile 2025
Papa Francesco è stato definito un papa che ha rivoluzionato la Chiesa cattolica ma poi nel concreto delle azioni e delle decisioni non ha mutato di una virgola la posizione della chiesa su le grandi questioni come la condizione delle donne, quella degli omosessuali, i meccanismi di governo della chiesa, i nodi della morale. Su ciascuno di questi temi il papa ha mantenuto la chiesa in una posizione di totale immobilità . L’infatuazione di certa sinistra verso il papa si spiega con l’enfatizzazione di certe posizioni di Bergoglio su poveri, migranti, guerra, ambiente –peraltro in perfetta continuità con la dottrina sociale della Chiesa, – mentre i suoi fan di sinistra hanno sistematicamente minimizzato le posizioni di Francesco su tutta una serie di altri temi quali il ruolo delle donne nella Chiesa, la questione del celibato e della formazione dei preti nei seminari (che riveste un ruolo cruciale relativamente al fenomeno della pedofilia ecclesiastica), il tema delle persone LGBT , ha definito l’aborto un omicidio e chi lo esegue un sicario ,un papa su questi temi estremamente conservatore . La deriva di certa sinistra che ha perso i suoi riferimenti ideologici la conduce ad aggrapparsi alla tonaca del papa subendo l’egemonia del potere ecclesiastico e rivelando il vuoto ideologico e la carenza di strumenti analitici .
Lo scrittore spagnolo Javier Cercas si è chiesto se Bergoglio sia stato «alla fine un papa di sinistra o di destra». La sua risposta è stata che «la cosa più giusta sarebbe dire che Francesco è un radicale del Vangelo che dà priorità assoluta ai poveri. Negli anni Sessanta e Settanta, in piena effervescenza rivoluzionaria, in Argentina lo si considerava un conservatore (o perfino un uomo di estrema destra), mentre oggi, in pieno riflusso rivoluzionario, in Occidente lo si ritiene un uomo di sinistra (o perfino un comunista)».Bergoglio ha fatto il papa e svolto un ruolo di continimento rispetto alla perdita di consensi della chiesa nel mondo . In quanto latinoamericano ,oltre alle ombre sui suoi rapporti con la giunta Videla , è centrale il confronto con la teologia della liberazione . Francesco auspicava una teologia della liberazione senza marxismo, in lui non ci sono richiami alla lotta di classe, alla teoria della dipendenza, al peccato strutturale e sociale. La sua è una lettura meramente evangelica ,la Chiesa dopo la caduta del muro ha dimenticato la dottrina sociale, la stessa che il Papa oggi ha riproposto e che tanta reazione provoca in un mondo cattolico abituato, da sempre, a magnificare una teologia del benessere materiale e la connivenza con i potenti.
Ne parliamo con Marco Marzano , professore ordinario di sociologia all’Università di Bergamo. Indaga e riflette sulla chiesa cattolica e scrive su Micromega.