SIRIA: la questione drusa al centro dell’agenda espansionistica Israeliana
Scritto dainfosu 18 Luglio 2025
A seguito della dichiarazione di cessate il fuoco tra l’esercito dell’autoproclamata autorità siriana e i gruppi armati locali a maggioranza drusa di giovedì 17 luglio, già dalla stessa sera sono ricominciati gli scontri nella città di Sweida: l’esercito, ci riporta Marco Magnano in diretta da Damasco, si sta schierando nuovamente verso la città.
La miccia dell’escaltation è esplosa il 13 luglio con combattimenti a Sweida, nel sud della Siria, tra gruppi armati di matrice drusa e una coalizione di gruppi tribali sunniti.
Sullo sfondo di lotte tra Beduini Sunniti e Drusi in Siria vediamo quindi delinearsi due attori centrali nel conflitto: Israele e Stati Uniti. In questa equazione rientrano gli incontri recenti a Baku tra Siria e Israele, un ulteriore tassello a dimostrazione dell’intenzione israeliana di strumentalizzare la questione drusa per normalizzare i suoi rapporti di forza e la sua agenda politica nella regione, spalleggiata dall’alleato a stelle e strisce.
Il territorio della Siria, un laboratorio di spartizioni, per dirla con le parole di Lorenzo Trombetta, è al centro di interessi strategici: il corridoio iracheno, le alture del Golan – già annesse unilateralmente da Israele-, il monte Hermon sono tutte località che rappresentano accesso ai nemici della regione (Iran e Libano) e alle risorse idriche.
Mantenere le componenti etiniche che abitano la Siria divise e in conflitto è quindi una strategia necessaria per avere il controllo della regione, mettendo in bilico anche un altro importante cessate il fuoco siglato di recente nella regione: quello tra le forze autonome della Siria del Nord-Est e la Turchia.
Ne parliamo con Marco Magnano, giornalista radiofonico di sede a Damasco: