Terni: lotta o capitolazione
Scritto dainfosu 13 Novembre 2014
Il pessimo esito dell’incontro di ieri a Roma tra sindacato (Fiom) e azienda (Ast) presso il ministero dello Sviluppo Economico non ha trovato nel centro industriale umbro, caratterizzato da una cultura operaia che ha resistito alle ristrutturazioni di questi anni, la passività su cui il padronato si è comodamente adagiato negli ultimi anni.
È così accaduto che eri sera, alcune tra le persone che si erano concentrate in viale Brin per conoscere l’esito dell’incontro ministeriale abbiano dato fuoco al portone di ingresso della Ilserv, ditta esterna coinvolta in una vertenza che tocca anche la Ast.
La giornata è poi continuata con un’altra decisa azione di lotta, espressione di una forza lavoro che non vuole accettare supinamente un destino già deciso altrove ed è quindi stata occupata l’autostrada. La decisione di invadere il casello di Orte ha fatto seguito all’assemblea dei lavoratori tenutasi dopo il diffondersi della notizia dell’inconcludente confronto tra vertici dell’Ast e le parti sociali.
Il blocco ha causato code e rallentamenti per oltre 4 ore e per più di 9 chilometri ed è stato in seguito rimosso solo dopo la conferma di un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico per domani. Se c’è una cosa che i lavoratori di Terni hanno dimostrato al resto del paese è che senza una disponibilità alla lotta, non si ottiene niente, perché l’attuale classe dirigente è pronta a rottamare tutto, a meno di vendere cara la pelle…
In mattinata, prima che i lavoratori prendessero la saggia decisione di occupare l’autostrada, abbiamo fatto una chiacchiuerata con Oreste Scalzone che si trova in queste settimane proprio a Terni, città in cui è nato