Cryptolocker. I sequestratori di dati
Scritto dainfosu 1 Marzo 2016
Cryptolocker è un trojan, un virus informatico che colpisce soprattutto i sistemi proprietari. Comparso per la prima volta alla fine del 2013, di recente si è nuovamente manifestato su ampia scala.
Questo virus è una forma di ramsonware infettante i sistemi windows. Un ransomware è un tipo di malware che limita l’accesso del dispositivo che infetta, richiedendo un riscatto (ransom in inglese) da pagare per rimuovere la limitazione. Ad esempio alcune forme di ransomware bloccano il sistema e intimano all’utente di pagare per sbloccare il sistema, altri invece cifrano i file dell’utente chiedendo di pagare per riportare i file cifrati in chiaro.
Cryptolocker cripta i dati di chi ne è colpito, richiedendo un pagamento per la decriptazione. Secondo Symantec circa il 3% di chi è colpito dal malware decide di pagare. Pagare non da tuttavia garanzie di poter riaprire i file con i propri dati. Alcuni dicono di aver pagato ma di non aver rivisto i propri file decifrati.
Che vi sia chi sequestra dati per chiedere un riscatto dimostra la crescente importanza assunta dalla nostra biblioteca informatica. Per non perderla c’é chi è disposto a pagare.
L’amministrazione pubblica ha pagato cifre ingentissime per recuperare dati sequestrati da cryptolocker. Un segnale evidente che, nonostante la retorica sull’informatizzazione dei servizi profusa a piene mani dal governo Renzi, in realtà viene fatto ben poco per tenere al sicuro questi dati.
Ne abbiamo parlato con Federico, redattore di radio Blackout ed esperto di informatica, sicurezza del web, temi sui quali ha dato vita alla trasmissione “il bit c’é o non c’é”.
E’ stata un’occasione per sottolineare l’importanza di usare bene la tecnologia, imparando a difendersi dagli attacchi e mettendo al sicuro i nostri dati. In agguato ci sono rapitori per lucro ma anche trojan di Stato.
Ascolta la diretta: