A sei mesi dalla scomparsa di Giulio Regeni
Scritto dainfosu 27 Luglio 2016
Due manifestazioni parallele, lo stesso dolore che unisce egiziani e italiani dentro i tentacoli di un’unica repressione. Lunedì, a sei mesi dalla scomparsa di Giulio Regeni al Cairo, il 25 gennaio, la capitale egiziana si è unita a quella italiana che dalle 19.41 (orario in cui Giulio mandò l’ultimo messaggio alla fidanzata) e le 20.30 quando il suo cellulare si è spento ha accesso decine di candele al Pantheon.
L’impegno della base fa risuonare con maggiore vigore il silenzio della politica. Alcune misure sono state prese – il governo italiano ha richiamato quasi subito l’ambasciatore dal Cairo e il parlamento a fine giugno ha bloccato la fornitura gratuita dei pezzi di ricambio per gli F16 – ma i rapporti commerciali e strategici con al-Sisi non sono stati scalfiti.
Abbiamo parlato di eventuali aggiornamenti sul caso Regeni, con Chiara Cruciati, giornalista de Il Manifesto