27 maggio, G7 a Taormina: meglio prepararsi per tempo

Scritto dasu 27 Gennaio 2017

Da lunedì comincerà l’occupazione manu militari di Taormina in previsione del G7, ma non si stanno attrezzando solo le guardie: a Catania si terrà sabato 28 a Catania un’assemblea di preparazione al dissenso e contestazione e gli appuntamenti successivi in febbraio saranno a Palermo il 25 e 26, il 13 a Messina e ai primi di marzo si conclude ai Giardini Naxos questa fase preliminare. C’è un motivo per questa precocità, in quanto il movimento – che si è subito attivato per contrastare la pessima idea renziana di far svolgere il G7 in Sicilia, legando la provocazione dei potenti del mondo con il loro approccio al fenomeno della migrazione che proprio su quelle coste cerca un approdo e uno scampo – intende dibattere innanzitutto gli argomenti, costituendo contenuti che il territorio discute in piena autonomia gestendoli con i singoli movimenti coinvolti, narrazioni da porre in campo per confrontarsi, cercando di evitare di disperdere energie e tempo già ora su strategie di aggiramento dei dispositivi di contenimento e agibilità che verranno sicuramente messi in atto dalla repressione.

Le iniziative hanno già visto alcuni momenti di coordinamento a partire dalle realtà isolane più vivaci a partire da Niscemi, uno spunto antimilitarista non peregrino; l’altro aspetto peculiare è quello offerto dalla attività frenetica del governo Gentiloni (che già da ministro degli esteri era andato in Corno d’Africa e Niger a comprare lager in loco dove bloccare all’origine lo spostamento di genti) e di Minniti che cerca di presentarsi come gendarme nel suo delirio securitario proprio in quel Mediterraneo prospicente la Sicilia, che ha un ruolo dominante per esternalizzare le frontiere e controllare i momenti bellici, da Sigonella al Muos.

Ma ce ne parla più diffusamente e con maggior competenza Gino, in collegamento da Messina (ed è sintomatico un bel lapsus tra Genova 2001 e Taormina 2017, da cui si origina un’interessante spiegazione che rivendica la propria ribellione declinabile localmente):

g7

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