Dopo le retate, l’espulsione
Scritto dainfosu 25 Febbraio 2017
Sul finire di gennaio una circolare ministeriale impartiva disposizioni precise alle questure d’Italia, con una priorità particolare per le città che ospitano le detestabili mura dei Cie. Le direttive dall’alto parlavano chiaro: rastrellare, identificare e riempire tutti i buchi disponibili nelle strutture detentive apposite di nigeriani o supposti tali senza documenti per organizzarne la deportazione di massa. Il periodo di caccia terminava il 18 febbraio e pochi giorni fa la notizia dell’effettiva espulsione si è tristemente confermata. Giovedì notte al Cie di Torino la celere è entrata in tutte le aree con caschi e manganelli per portare via una ventina di nigeriani trasportati poi a Roma per essere espulsi. Dai Cie di Brindisi e Caltanissetta non si hanno praticamente notizie mentre a Roma un pool di avvocati è riuscito a impedire la deportazione di trenta nigeriane appellandosi al ricorso fatto per il rifiuto dell’asilo di cui hanno richiesto di attendere la risposta.
La possibilità di espellere attraverso voli appositi immigrati della stessa nazionalità in numero consistente fa gola a chi controlla e gestisce il flusso di persone che arrivano in Italia. Questa possibilità se incrementata e affiancata alla quotidiana e silenziosa routine dell’espulsione goccia dopo goccia farebbe aumentare notevolmente il numero dei rimpatri annui.
Per un aggiornamento sulla deportazione di nigeriani di giovedì abbiamo chiamato Antonio.
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