Gli aventi diritto al permesso in appello erano il 70%

Scritto dasu 2 Luglio 2017

Sono balle quelle di Salvini sparate a reti unificate che nessuno ha diritto al permesso di soggiorno sussidiario o al riconoscimento di rifugiato, perché sono il 70 per cento i migranti che al riesame dell’appello conseguivano il titolo… quando esisteva l’Appello. Cancellato non a caso da Minniti che si è messo in testa con Orlando di risolvere il problema migratorio senza perder voti.

Oltre alla fissazione di Minniti di spostare le frontiere a sud della Libia: una nuova forma di colonialismo migratorio, l’idea del sinistro Orlando è stata quella di eliminare l’appello al diniego in prima istanza che veniva sistematicamente promanato dalla commissione chiamata a decidere del destino di un migrante, considerandolo  degno di un permesso da rifugiato o sussidiario, oppure un migrante economico (come furono da sempre le migrazioni: spinte da fame, miseria sempre); la selezione che Macron ha espresso verbalmente e che solo l’ipocrisia italiana evita di replicare: infatti quando poi il richiedente andava in appello al 70 per cento i racconti non potevano venire ignorati e dimostravano che c’erano tutti i motivi per fuggire…

Peraltro anche l’emergenza è esagerata, visto che siamo 60 milioni e sul territorio italiano sono duecentomila i richiedenti asilo. Si sta solo giocando sulle vite altrui, cercando di lucrare il più possibile, mettendo sempre ulteriori paletti per rendere faticoso il lavoro di chi cerca di difendere i diritti dei migranti, anche nelle aule dove si riuniscono le commissioni, il più delle volte con la sentenza già scritta con un biglietto annesso per un charter per il rimpatrio forzato.

 

Abbiamo parlato di questa situazione creata dalla cancellazione dell’appello con l’avvocato Eugenio Losco

 

cancellazione appello alla commissione migranti


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