NECROPOLITICHE (DOPO COVID-19 E MINNEAPOLIS) – VOCI DALL’ANTROPOCENE #27 – 08/06/20
La pandemia come evento/esperienza globale di massa ha mostrato ai più le infinite possibilità di ri-formulazione delle attuali coordinate di esistenza, evidenziando come l’economia potrebbe non essere più il grande ordinatore del mondo per come l’abbiamo conosciuti fino ad oggi.
Se durante il lockdown abbiamo imparato che Natura e Società non sono separabili – che questa non è anzi possibile senza una costante ridefinizione di quella, ed il virus altro non è che un rivelatore (in negativo) di questo intreccio – la”riapertura” ha invece riproposto l’eterno ritornello delle “necessità del mercato” (per quanto questo sia ormai in stato comatoso, sacrificato in primis dalle stesse logiche di un capitalismo che sta aumentando centralizzazione, monopolio, automazione e produzione di immensa superfluità umana).
Il ritorno al “business as usual” comporterà in termini ambientali una nuova grande accumulazione attraverso la distruzione di una Natura che ancora si pretende “a buon mercato” ma che tale più non è… e che non mancherà di presentare nuovi conti, anche (ma non solo) in termini direttamente economici. Sul breve periodo: man bassa di nuovi processi estrattivi e totale de-regolamentazione per “far ripartire la macchina economica da cui tutti dipendiamo”.
Su questi nodi abbiamo ripreso alcuni estratti di due interviste uscite nei giorni scorsi, quella di Gennaro Avallone a Raj Patel sul Manifesto (Il volto americano della necropolitica) e quella de Il Lato Cattivo a Raffaele Sciortino (Dialogo sopra un libro, un virus ed altri “smottamenti”).
In aperture di puntata, alcuni interventi di giovanissimi/e dalla manifestazione torinese di sabato 6 giugno per Black Lives Matter.
Chiude la trasmissione la VI puntata della Storia del Servizio Sanitario Nazionale di Maurizio Pincetti.