Milano/Cortina. Le Olimpiadi dello spreco e della devastazione ambientale
Scritto dainfosu 27 Settembre 2023
La scorsa domenica si è tenuta a Cortina una manifestazione contro la costruzione della pista da bob per le Olimpiadi invernali. Il bob è uno sport che in Italia non pratica nessuno: la pista, dopo le gare, marcirebbe come è accaduto a quella realizzata in Val Susa per le Olimpiadi del 2006.
Oltre mille persone hanno partecipato al corteo che si oppone ad una delle strutture emblema delle Olimpiadi: 120 milioni di euro spesi per arricchire chi la costruisce. Se così non fosse la scelta ovvia sarebbe stata affittare la pista di Innsbruck: due ore di auto da Cortina ed una spesa sensibilmente inferiore.
Ma la pista da bob è solo la punta dell’iceberg della grande abbuffata olimpica, che, in nome del profitto rende opaca l’insostenibilità ambientale del modello olimpico e, più in generale, dello sfruttamento turistico della montagna.
Nella sola Cortina verranno tagliati 500 alberi per realizzare un palazzetto olimpico temporaneo ed una tangenziale che 500 milioni di di euro. In Val Pusteria montagne di soldi e cemento per costruire strade e bretelle di collegamento. A Milano, invece di usare il palazzetto esistente a Torino, se ne edificheranno due nuovi, temporanei, inutili.
Nel bellunese le Olimpiadi sono apprezzate da chi vive di turismo dagli immobiliaristi, decisamente meno entusiasti sono coloro che da hanno subiscono i tagli per i trasporti locali, la sanità, le scuole.
Importante è la saldatura tra i vari territori sperimentata il 24 settembre a Cortina. Prossimo appuntamento il 13 ottobre a Milano, dove, in occasione del Word Climate Camp ci sarà un’assemblea sulla lotta contro le Olimpiadi del 2026.
Ne abbiamo parlato con Luca di Off Topic
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