Olimpiadi. Le terre alte bruciano
Scritto dainfosu 5 Febbraio 2025
L’impatto dei giochi olimpici invernali 2026 non è perimetrabile alle piste di gara. Come ogni grande evento le sue ricadute sono già presenti nell’arco alpino (con opere e infrastrutture imposte e nocive), sia nella città metropolitana di Milano, a partire dall’aumento del costo della casa e dall’abbandono dei palazzetti autenticamente sportivi.
L’APE – Associazione Proletari Escursionisti e il CIO – Comitato Insostenibili Olimpiadi hanno lanciato un appello ad azioni diffuse per il 9 febbraio.
Di seguito il testo:
“Le terre alte bruciano. Non è una metafora. Lo zero termico a 4200 metri in pieno autunno, i ghiacciai si sfaldano, il permafrost si scioglie, le alluvioni devastanti sono la realtà quotidiana delle nostre montagne. Una realtà che stride con l’ostinazione di chi, dalle Alpi agli Appennini, continua a proporre un modello di sviluppo anacronistico e predatorio, basato su pratiche estrattive e grandi-eventi come i giochi olimpici invernali.
La monocoltura turistica sottrae risorse economiche pubbliche a beneficio di pochi, a scapito di modelli plurali e alternativi di contrasto allo spopolamento delle terre interne e di convivenza armonica in territori montani fragili e unici.
Ad un anno dall’apertura dei Giochi di Milano-Cortina 2026, lanciamo un appello per una mobilitazione diffusa in montagna che attraversi l’intero arco alpino e la dorsale appenninica domenica 9 febbraio 2025.”
Ne abbiamo parlato con Alberto – Abo – Da Monte
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