Mezzi d’informazione pericolosi per l’amministrazione Trump – la vicenda di NPR e Radio Free Europe

Scritto dasu 27 Marzo 2025

Il 14 marzo con un ordine esecutivo Trump ha bloccato le operazioni di tutte le emittenti controllate dall’Agenzia per i media internazionali, che comprendono anche la televisione Voice of America, Radio Free Asia e media operanti a Cuba e nel Medio Oriente. Il tentativo di screditare e di mettere in difficoltà le radio e i media non è una novità. Già un anno fa, la NPR aveva fatto parlare di sé in merito alla chiusura del proprio account sul social di Musk, dopo che X li aveva etichettati come dipendenti dal governo usa sottintendendo, cioè, che non fossero indipendenti dal punto di vista editoriale».

Non più di un mese fa Musk ha annunciato di voler tagliare i fondi federali destinati a NPR e di voler chiudere la United States Agency for Global Media – l’agenzia federale che gestisce Voice Of America e Radio Free Europe e tutte le altre emittenti per l’estero del governo americano.

NPR non è legata al governo, ma un’associazione indipendente di più di 1000 radio sul territorio statunitense. Per esistere, chiedono un sostentamento diretto a chi li ascolta ed sono solo in minima parte finanziate dal congresso.

Diverso è il discorso di Voice of America, Radio free Asia, Radio free Europe/Radio Liberty e di altre emittenti, che una volta erano esclusivamente di propaganda americana, ma che oggi sono diventate dei mezzi di comunicazione indipendente. Alcune si sono concentrate sulla libertà di stampa e, in particolar modo, Radio Free Europe ha come obiettivo di aiutare giornalisti nel loro lavoro di informazione. Ad oggi, ci sono 10 giornalisti di Radio Free Europe in galera nei loro paesi.

Ne abbiamo parlato ai microfoni dell’informazione mattutina di Radio Blackout con Andrea Borgnino, radiotrasmettitore e radioamatore:


Radio Blackout 105.25

One station against the nation

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