Libano: Israele infrange la tregua mentre Hezbollah tira il fiato

Scritto dasu 9 Maggio 2025

Dopo il “congelamento” della guerra tra Israele e Hezbollah con un cessate-il-fuoco sottoscritto nel 2024, questo fragile accordo viene quasi quotidianamente violato da Israele, con incursioni aeree e attacchi contro obiettivi nel sud del Libano, occupando 5 punti di frontiera dove Tsahal ha eretto basi militari, eseguendo circa 150 assassinii mirati e sganciando decine di tonnellate di bombe sulle abitazioni civili non ancora distrutte durante la guerra. Hezbollah ha risposto solo con il mantenimento della sua posizione difensiva, limitandosi a dichiarare che ogni aggressione israeliana non rimarrà senza risposta. Allo stesso tempo, ha permesso alle forze dell’UNIFIL e all’esercito libanese di prendere posizione nei territori da cui si è ritirata. Al confine con la Siria, la situazione resta tesa. I valichi informali sono usati per il passaggio di armi, miliziani e merci di contrabbando. Dopo la caduta del governo Assad, sono anche una zona di pressione per gruppi armati siriani, alcuni dei quali legati al nuovo governo di HTS o alle sue fazioni jihadiste, che tentano di interrompere le linee di rifornimento di armi e finanziamenti utilizzate da Hezbollah. Nel frattempo, il Libano vede un nuovo afflusso di rifugiati siriani, principalmente alawiti, in fuga dai massacri perpetrati contro di loro dalle forze di sicurezza siriane. Questi si vanno ad aggiungere ad un altissimo numero di rifugiati siriani fuggiti negli anni di guerra civile e ora più o meno stabilmente impiegati soprattutto in agricoltura e nell’edilizia e ai rifugiati interni, sfollati dai villaggi o dai quartieri popolari di Beirut pesantemente bombardati da Israele durante la guerra, rifugiati per i quali ancora non sono arrivate compensazioni (se non da parte di Hezbollah), garanzie concrete di ritorno nei propri villaggi o di ricostruzione delle proprie case.

Anche a causa delle tensioni seguite alla guerra con Israele, la polarizzazione politica caratteristica della situazione interna libanese si è acuita. In tutto il paese si stanno svolgendo le elezioni locali, un termometro utile a capire lo stato di salute di varie forze politiche libanesi, in primis di Hezbollah, e l’aria  generale che si respira nel paese. Hezbollah è una parte fondamentale del sistema politico libanese ed è parte integrante del governo; la sua posizione forte ha suscitato resistenze interne, soprattutto da parte delle comunità maronite storicamente ostili ad Hezbollah, ma ha anche permesso al movimento di consolidare un ampio consenso tra le classi popolari sciite, soprattutto nei quartieri meridionali di Beirut, nelle zone interessate dalla guerra contro Israele e nella valle della Beqaa. Mentre Hezbollah mantiene il suo peso come forza di resistenza, il suo ruolo politico nel paese sembra invece adesso essere in una fase di assestamento, dopo le dure perdite nel conflitto contro Israele e l’uccisione del suo segretario generale Nasrallah.

Ne abbiamo parlato con David Ruggini di Un Ponte Per, che si trova a Beirut.

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