Informazione
Pagina:505
Con un lavoro durato poco più di un anno la procura di Lanusei ha risolto “il mistero” – che da 11 anni si vuole tale – del disastro ambientale e sanitario causato dal poligono Quirra-Perdasdefogu. Ha trovato alcune delle “armi del delitto”: lo smaltimento della spazzatura bellica Italia-Nato, sia in discariche fuorilegge, sia con i […]
Ieri eseguito a Torino uno sfratto con 10 giorni di anticipo rispetto alla data comunicata nell’ultimo accesso, contro ogni legalità per prevenire un’eventuale resistenza allo sfratto sempre più diffusa sul territorio torinese e non solo. Ascolta la diretta con Ciro [audio:https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/05/Ciro-sfratto-16-05.mp3|titles=Ciro – sfratto 16-05] Scarica file
Un incendio di origine dolosa ha quasi completamente distrutto il Centro Sociale Angelina Cartella a Gallico, quartiere della città calabrese. I danni risultano ingenti: molto del materiale elettronico conservato nel Centro è andato perduto, una parte del tetto è crollata. La notizia è giunta intorno alle 5 del mattino, subito i militanti del Cartella hanno […]
Movimento per la vita? I pro life, chi sono e cosa vogliono Ne parliamo con Chiara del collettivo Medea alla luce della manifestazione anti-abortista di ieri domenica 13 Meggio a Roma. [audio:https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/05/Chiara-della-MEDEA-14-05.mp3|titles=Chiara della MEDEA 14-05]Scarica l’audio della diretta. Errata corrige: adesso l’audio della diretta è quello giusto, ci scusiamo per il disguido.
A partire dalle manifestazioni in Spagna e nel mondo, un commento e un’analisi sulla situazione attuale sociale ed economica in Spagna ed europea con Orsola Casagrande collaboratrice de “Il Manifesto”. [audio:https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/05/Orsola-Casagrande-del-manifesto-da-Barcellona-14-05.mp3|titles=Orsola Casagrande del manifesto da Barcellona 14-05]Scarica l’audio della diretta.
Ieri pomeriggio a Torino, alla sala dei cinquecento nell’ex stabile Fiat del Lingotto, si è tenuta una conferenza dal titolo “Avere 20 anni in Italia: grande prospettiva o misera possibilità?” indetta dall’Mpn “Muoviti per la novità”, moderato dall’editorialista La Spina de la Stampa e patrocinato dai ministri Profumo e Fornero in persona. Il gruppo chiassoso […]
Alcune centinaia di manifestanti hanno effettuato questa mattina un blocco stradale davanti agli uffici di Equitalia al Corso Meridionale di Napoli. I manifestanti, aderenti a diversi movimenti di disoccupati, centri sociali e sindacati di base hanno cominciato poco dopo le 9.30 un presidio poi trasformatosi in blocco stradale, con pesanti ripercussioni sulla circolazione. Sui volantini […]
A partire da un articolo pubblicato sulla rivista dell’ordine degli psicologi del Piemonte su “Psicoterapie riparative dell’orientamento sessuale. Linee guida per il lavoro psicologico con clienti omosessuali e bisessuali” a cura di Guido Mazzucco discutiamo con Maurizio del Circolo Maurice di torino dell’atteggiamento della comunità scientifica nei confronti delle terapie “riparative” o di “conversione” che […]
Sabato 12 maggio alle 14 presso il Centro sociale Gramigna di Padova si svolgerà l’assemlea nazionale contro carcere e repressione; un momento per fare il punto sulla lotta contro il 41 bis, sui processi politici e sulle iniziative di solidarietà. Ne abbiamo parlato con Emma [audio:https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/05/emma.mp3|titles=emma] scarica file
La lunga melina di palleggi a centrocampo che ha caratterizzato l’ultimo mese e mezzo probabilmente è finita. Passate le elezioni la maggioranza che sostiene il governo Monti è pronta a licenziare la riforma del lavoro: un colpo al cerchio – la flessibilità in entrata – un colpo alla botte – la flessibilità in uscita e l’accordo tra i partiti è ormai quasi fatto. Sulla pelle dei lavoratori, che, al di là delle altisonanti dichiarazioni di Fornero dovranno continuare a fare i conti con ben 46 tipologie di lavoro.
Alla faccia di tutte le dichiarazioni sul contrasto alla precarietà e sul lavoro a tempo indeterminato come forma “comune” di rapporto di lavoro, il disegno di legge in discussione non ha nulla di tutto ciò: nessun tipo di contratto è stato soppresso e la grande riforma si limita, su dieci tipologie di contratti, a piccole modifiche e in alcuni casi a significativi peggioramenti.
L’articolo 18 verrà in buona parte disinnescato, lasciando ampi spazi di manovra ai padroni.
Anche Ggil Cisl e Uil si avviano a concludere la stagione, evitando lo sciopero contro le misure del governo. Una manifestazione con al centro la questione dell’equità fiscale chiuderà la stagione dei sindacati di Stato. Il 2 giugno, di pomeriggio per non disturbare la parata militare della mattina.
La Misericordia di Daniele Giovanardi che gestiva i CIE emiliani sin dalla loro apertura ha perso l’appalto. Prima a Bologna dove ha vinto la cooperativa Oasis, facendo un’offerta di 28 euro a recluso ed ora anche a Modena, dove la proposta della Misericordia, di gran lunga superiore al prezzo base di 30 euro a prigioniero, l’ha tagliata fuori. Sinora nei due centri la Misericordia riceveva 75 euro per ogni immigrato.
In questa cifra sono compresi i pasti, qualche abito, la manutenzione, le spese per il personale.
Inevitabile che le condizioni di vita dei reclusi peggiorino ulteriormente.
Mentre nel mondo reale il business del CIE va avanti, nel mondo della politica alcuni settori del PD hanno deciso di rifarsi una verginità promovendo proprio a Bologna un convegno dal titolo “quali alternative al CIE? Proposte e prospettive”. Giuristi, sociologi, giornalisti per risolvere un problema che non c’è, perché abolendo le leggi che li istituiscono, sparisce anche la “necessità” dei CIE, i luoghi dove si smaltiscono le braccia in eccesso, in un’economia dove i padroni vogliono lavoratori sottomessi e ricattabili.
In altre parole anche in Emilia, come già in Toscana, la ricetta del PD è quella del CIE dal volto umano.
Ne abbiamo parlato con Simone del Comitato No Pacchetto sicurezza di Reggio Emilia
Si è conclusa intorno alle 10 di stamattina la protesta dei cooperatori sociali che non prendono lo stipendio da diversi mesi, nonostante la maggioranza delle cooperative presso cui lavorano vantino bilanci in attivo nei confronti del Comune di Torino. La città più indebitata di Italia, dopo l’orgia olimpica, l’investimento spregiudicato nei derivati finanziari e la […]