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Dalla storia de Las Mariposas al femminicidio. Una lunga, interminabile storia di violenza maschile agita contro le donne. Con Cristiana del Collettivo Medea ripercorriamo quella storia per commentare alcuni ultimi fatti di cronaca e di tribunale. Dal “Processo per stupro” di qualche decennio fa, la situazione sembra essere tristemente la stessa. Oggi come allora le […]

Chiude Termini, chiude la lunga vicenda della FIAT in Sicilia e chiude con una conferma ulteriore dello stile del Lingotto nella gestione dei rapporti aziendali. La risposta operaia a questa nuova soverchieria, che arriva beffarda nell’ultimo giorno di vita dello stabilimento, è il blocco alla consegna delle vetture in magazzino. Pur nella sconfortante assenza di […]

Stamattina era previsto l’undicesimo accesso dell’ufficiale giudiziario per effettuare lo sfratto di una famiglia in Borgo Dora a Torino. Grazie al sostegno di tanti amici e solidali in presidio fuori dalla casa, è stato ottenuto un rinvio di due mesi. La corrispondenza con Alex per Radio Blackout. [audio:https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/11/alex_sfratto_borgodora.mp3|titles=alex_sfratto_borgodora] Scarica il file

Iera sera a Bussoleno si è tenuta un’assemblea del Movimento NoTav per discutere e decidere insieme le prossime mobilitazioni in vista dell’8 dicembre, data simbolo per la lotta valsusina e anniversario della battaglia di Venaus. Ci racconta come è andata Francesco del Comitato di lotta popolare NoTav di Bussoleno. [audio:https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/11/francesco_assembleanotav.mp3|titles=francesco_assembleanotav] Scarica file    

Il libro racconta tre episodi di lotta dei migranti (lo sciopero del primo marzo, la lunga lotta sopra e sotto la gru di Brescia e la ribellione nella tendopoli di Manduria) tra i più rilevanti nel nostro paese. ne parliamo con Maurizione Ricciardi, professore presso la facoltaà di Scienze Politiche di Bologna e curatore con […]

Novembre 2011 – A più di due mesi dalla sua emersione nel distretto finanziario di New York City il movimento Occupy Wall Street non molla la presa. Nonostante le strette repressive e l’impegno ossessivo della polizia e delle lobbies dell’alta finanza, il movimento tiene, esprime un consenso maggioritario e si riproduce in centinaia di altre […]

L’escalation di morti bianche provoca le critiche e gli appelli di sindacati e associazioni di categoria. Il presidente dell’Anmil si rivolge direttamente al ministro Fornero, a cui  chiede “azioni mirate e condivise contro questa piaga sociale”.  Dai morti della Thissen cosa è  cambiato? Ne parliamo con l’avv. Alessio Ariotto [audio:https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/11/diretta-con-avv-alessio-ariotto.mp3|titles=diretta con avv alessio ariotto] Scarica […]

23 novembre – Il giorno dopo la manifestazione che ha portato in piazza quasi un milione di egizian* nella centralissima piazza Tahrir e molti altri in altre piazze del paese, l’aria è ancora impestata dai tossicissimi gas Cs e dai 10 volte più potenti gas CR. Pare che alcuni delle decine di morti falciati dalle […]

In questi giorni piazza Tahir, come tante altre piazze egiziane è tornata e riempirsi. Questa volta nel mirino è quello stesso esercito, invocato come liberatore durante la rivolta contro Mubarak.
Dopo la strage di due giorni fa, il governo si è dimesso, ma il potere resta saldo nelle mani dei militari.
Ieri ed oggi ci sono stati scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, costati la vita ad almeno quattro persone, tra cui un neonato.
El Baradei, uno dei possibili papabili per la poltrona di primo ministro, denuncia le stragi e dichiara che accetterà l’incarico solo se gli sarà garantita la non ingerenza dell’esercito.

Stefano Capello analizza la situazione politica e sociale, che, nonostante la scarsa attenzione di tanti media, vede un crescente attivismo dei lavoratori, protagonisti di scioperi e lotte molto importanti.

La scorsa settimana si sono svolte le elezioni in Spagna, vinte dai popolari guidati da Mariano Rajoy. Più che una vittoria dei popolari è stata una sconfitta dei socialisti, che in molte regioni, comprese quelle tradizionalmente di sinistra come la Catalogna e l’Andalusia, sono stati battuti.
I voti in libera uscita solo in piccola parte sono confluiti nel paniere dei popolari, che governeranno con ampia maggioranza solo grazie ad una legge elettorale di tipo maggioritario. In Catalogna e nelle zone basche, sono diventati primo partito due formazioni regionaliste, una moderata in Catalogna ed una radicale nel paese basco.
In netta crescita l’astensionismo, cui fa da contrappunto un movimento sociale vivace, che sempre più attua forme di democrazia diretta ed azione politica e sociale anti istituzionale.
In Catalogna il movimento di “Los Indignados”, detto anche M15 dalla data di inizio delle prime accampate, ha compiuto azioni molto radicali.
Le prime assemblee si sono subito diffuse nei quartieri, dove sono partite iniziative come l’occupazione di abitazioni sfitte per i senza casa.
A Barcellona Los Indignados hanno circondato il palazzo della Generalitad, il governo regionale catalano, rendendo complesso l’accesso all’edificio nel giorno che andava ai voti la proposta di tagli alla spesa sociale.

Ne abbiamo parlato con Claudio Venza, che insegna storia della Spagna contemporanea a Trieste, ma trascorre parte dell’anno a Barcellona, dove lo abbiamo intervistato.

Cittadinanza italiana ai figli degli immigrati nati in Italia. Questa proposta del presidente della Repubblica Napolitano ha suscitato l’immediata levata di scudi della Lega e la minaccia del PDL di uscire dalla maggioranza che sostiene il governo. Hanno plaudito i Democratici e i post fascisti di Futuro e Libertà.
Nei fatti è solo una vaga indicazione, un suggerimento senza indicazioni di fattibilità da parte del neonato governo Monti.
La realtà, per i ragazzi che compiono 18 anni, è molto dura: pochi riescono facilmente ad avere il permesso di soggiorno, molti sono obbligati a scegliere tra gli studi e la necessità imposta dalla legge di trovare un lavoro entro sei mesi.
Da febbraio la corsa ad ostacoli che caratterizza la vita di ogni immigrato nel nostro paese sarà ancora più dura. La scorsa settimana è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la data di entrata in vigore del permesso a punti. Ad ogni nuovo immigrato non basterà un lavoro regolare, un’abitazione adatta, ma dovrà dimostrare di essere un cittadino migliore di quelli che la cittadinanza la acquisiscono al momento della nascita.
Il permesso a punti è una sorta di pagella: chi non raggiunge la sufficienza in materie come la conoscenza della lingua italiana, i principi della costituzione non avrà diritto al permesso di soggiorno. Non solo. Dovrà anche avere un buon voto di condotta. Se parcheggia l’auto in sosta vietata perde punti, se viene inquisito per un reato anche banale perde punti.
In altre parole agli immigrati sarà richiesto di essere i primi della classe da uno Stato che nega loro gran parte delle libertà sancite da una Costituzione, rimasta in buona parte sulla carta per gli italiani, mera beffa per chi emigra nel nostro paese.
Intervista all’avvocato Vitale.

La cassazione ha annullato le sentenze di condanna di De Gennaro e Mortola, che in primo e secondo grado erano stati giudicati colpevoli di aver indotto un loro collega a prestare falsa testimonianza. L’avvocato Luisa Tartarini, che ha seguito le vicende genovesi per dieci anni si è detta stupita dell’annullamento di sentenze basate su prove forti, tanto forti da indurre i giudici di secondo grado a emettere sentenze di colpevolezza ai danni di uomini potenti come l’allora capo della Polizia De Gennaro e l’allora capo della Digos genovese Mortola.
I due, nel giugno del 2010 erano stati condannati rispettivamente ad un anno e quattro mesi e un anno e due mesi, per aver istigato l’allora questore di Genova Francesco Colucci a mentire in aula sulla macelleria alla scuola Diaz della notte tra il 21 e il 22 luglio 2001.
La sentenza, quella vera, nei confronti di Gianni De Gennaro e Spartaco Mortola, l’ha pronunciata da tempo il Ministero dell’Interno: i due hanno fatto un’ottima carriera. De Gennaro è oggi capo dei servizi segreti, Mortola è diventato questore e capo della polizia ferroviaria a Torino.
Gianfranco Fini, che all’epoca diresse le operazioni dalla sala operativa della questura genovese, è oggi presidente della Camera dei deputati, la terza carica nella gerarchia dello Stato.
Ancora una volta lo Stato non condanna se stesso.

Ascolta l’intervista rilasciata a Blackout dall’avvocato Laura Tartarini


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