Nocività e Impunità-Stop 5G EniOut – VOCI DALL’ANTROPOCENE #9 – 20/01/20

Il prossimo 25 gennaio si terrà la giornata internazionale Stop 5G. Come in altri 29 paesi al mondo, anche in Italia ci si mobilita per chiedere al Governo di fermare la sperimentazione di una tecnologia pericolosa per umanità e l’ecosistema.  L’appuntamento è ancor più importante in una città come Torino, candidatasi come prima metropoli disponibile ad un test di larga scala, senza ulteriori approfondimenti. Questo mentre Bruxelles, diverse città europee e 120 comuni italiani ne hanno bloccato l’avvio.

Al centro dell’opposizione la mancata presa in considerazione degli studi scientifici sull’elettrosmog, la pratica comune di procedere al taglio degli alberi di alto fusto per permettere l’alta performatività della banda ma anche le finalità securitarie, di controllo, finanche belliche che l’infrastruttura tecnologica del 5G implica.

Su questi aspetti, abbiamo fatto una lunga chiacchierata col professor Ugo Mattei, docente di Diritto Civile all’Università di Torino e di Diritto Internazionale all’Università della California, che interverrà al presidio di sabato.

La scorsa settimana Paolo Scaroni, ex amministratore delegato di Eni e la multinazionale stessa sono stati assolti dalla Corte d’Appello di Milano nel processo con al centro il caso Saipem-Algeria su una presunta maxitangente da197 milioni di dollari. Niente di nuovo sotto il sole, la sentenza conferma il potere e il volume di denaro che la multinazionale degli idrocarburi è in grado di muovere. La mancata condanna è soprattutto l’occasione per parlare della politica energetica ed estera dell’Eni.

Da qualche settimana ha preso il via a Milano una campagna contro la multinazionale, a partire da alcuni studenti dell’Università Statale che chiedono che l’Eni esca dal consiglio di amministrazione dell’Università. Tra assemblee e iniziative, studenti e studentesse hanno redatto anche un dossier che mette alcuni punti sulle contraddizioni che questa ingombrante presenza solleva.

Abbiamo raggiunto Matteo, della campagna EniOut

 




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