Presenza cinghiali a Roma, tra delirio venatorio e forme di resistenza

Da diversi anni oramai la presenza dei cinghiali nelle zone urbane di Roma suscita clamore e indignazione, finendo spesso sulle pagine dei giornali. Questa difficile convivenza tra una specie selvatica e il contesto urbano che la attrae (a causa anche della perdita di habitat naturali e della presenza di immondizie per le strade), sfocia sempre più spesso in situazioni preoccupanti in cui la caccia al cinghiale, nemico numero uno tra le specie cosiddette “invasive”, giustifica la presenza di individui armati per le strade, accanimenti e uccisioni brutali.

Se l’iter ufficiale che parte con l’avvistamento di un cinghiale comporta l’intervento di diversi tipi di forze dell’ordine, veterinari dell’ASL, e così via, accadono anche episodi di iniziativa individuale, spesso sproporzionata e inquietante. In entrambi i casi, la maggior parte delle segnalazioni conducono all’abbattimento dei cinghiali stessi (singoli o famiglie con cuccioli che siano), non essendoci interesse a contemplare altre forme di contenimento o mitigazione del danno possibili. Contro questa degenerazione degli eventi, alcune persone si stanno mobilitando, creando una rete di pronto intervento per evitare gli abbattimenti, e recarsi sui luoghi degli avvistamenti per evitare il peggio.

Ascolta l’intervista qui:

Le puntate precedenti a cui si fa riferimento:

https://radioblackout.org/podcast/cinghiali-e-caccia-di-selezione-facciamo-chiarezza/

https://radioblackout.org/podcast/caccia-senza-limiti-le-nuove-leggi-del-governo-meloni/




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