Corea. Kim dopo Kim.

Scritto dasu 25 Dicembre 2011

Dopo la morte di Kim Jong Il, il suo terzogenito Kim Jong Un dovrebbe prendere il suo posto, ma la transizione non appare semplice.

Chi era Kim Jong Il?
Diventa delfino del padre, Kim Il Sung, con un lungo processo di successione, durato circa quindici anni: un passaggio di consegne preparato facendo piazza pulita di tutti gli ostacoli alla sua scalata al potere. Kim Il Sung muore nel 1994, dopo un “regno” di trentadue anni.
Quando il potere passa a Kim Jong Il nel 1994, la situazione politica è sostanzialmente stabile, mentre quella economica e sociale è invece molto grave, tant’è che nel 1995 scoppia una carestia che inaugura in un certo senso il nuovo “regno”. Per la prima volta dall’inizio della nuova dinastia, si hanno notizie di sommosse e proteste per la fame.

Nel frattempo c’è anche la prima crisi nucleare, che viene ricomposta ancora dal vecchio Kim e da Jimmy Carter, con accordi informali ma precisi che verranno poi rispettati dalla presidenza Clinton.
Kim Jong Il non riesce però a gestire l’emergenza economica. La sua preoccupazione principale diventa allora quella di consolidare il potere della propria famiglia all’interno, tenendo alta l’allerta internazionale. Questa strategia, che dura anche negli anni delle due amministrazioni Bush, punta paradossalmente a garantirsi proprio l’appoggio degli Stati Uniti, attraverso una pace bilaterale sulla testa di Seul. Con l’arrivo di Obama, il “Caro Leader” capisce che questa strategia non ha funzionato.
All’attivo di Kim Jong Il non c’è molto, se non il successo nel mantenersi al potere e nel conservare intatte le strutture fondamentali dello Stato nordcoreano, progettato dal padre.

La nuova successione è un processo dalle molte incognite. Fondamentale sarà il ruolo delle forze armate. L’erede è giovane, il processo di successione è incompleto, perché Kim Jong Un è stato nominato delfino solo un anno fa. È un personaggio di cui si sa poco, perfino l’età anagrafica è controversa: 27 o 28 anni? Si sa solo che ha studiato in Svizzera.

La Corea è uno dei paesi meno “illuminati” del mondo, sia in senso materiale che politico. Dal satellite la Corea del Nord appare come una macchia scura nella marea di luce dei paesi vicini. Un’oscurità che è difficile sondare anche per gli osservatori più attenti.
Un paese dove il controllo è durissimo e capillare, dove “il caro leader” è amato per legge.

Ne abbiamo parlato con Stefano Capello, studioso delle dinamiche geopoliche del vicino e lontano oriente.

Ascolta l’intervista: [audio:https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/12/2011-12-14-Stefano-Capello-Corea-del-Nord.mp3|titles=2011 12 14 Stefano Capello Corea del Nord]

 

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