L’EXPO, tra business e politica

Scritto dasu 14 Giugno 2012

L’EXPO è il grande affare del decennio. Come dimenticare l’ira dell’allora sindaco di Torino, Chiamparino, quando il governo Berlusconi scelse l’azzurra Milano? Nel gioco delle poltrone Milano è passata al centro sinistra e Pisapia ha appena annunciato le dimissioni da commissario straordinario per l’EXPO. O, Forse, no. In ballo c’è una montagna di soldi, i soldi per le infinite – spesso inutili e dannose – infrastrutture, messe in piedi con il pretesto di questo enorme scatolone vuoto. Si va dalla tangenziale est alla Brebemi, dalla pulizia etnica di certe zone. Così l’EXPO diviene l’ennesima operazione paradigmatica di come si possano spendere montagne di soldi pubblici per fini privatissimi. Pisapia fa il braccio di ferro con il governo perché vorrebbe sforare i conti, Monti ha risposto picche. Abbiamo provato a capirne di più, parlandone con Abo, un compagno di “Pianoterra” di Milano, che segue con attenzione le vicende della kermesse milionaria.

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