Lavoro e salute: la grande distribuzione
Scritto dainfosu 28 Gennaio 2013
Maria Rosa lavora in uno dei quei grandi punti vendita dove ormai siamo abituati a fare la spesa, ed è anche iscritta alla CUB e rappresentante sindacale. Stiamo parlando della grande distribuzione che ormai costituisce il 70 per cento del commercio. Anche qui come in altri luoghi, se non altro per le dimensioni e la visibilità, la lettera della legge è abbastanza rispettata.
Ma i rischi per la salute dei lavoratori e delle lavoratrici sta soprattutto negli elevati carichi e ritmi di lavoro. Rischi che sono aumentati con l’apertura alla domenica che non vuole dire maggiori introiti, perché semplicemente i clienti spalmano gli acquisti su 6 o 7 giorni invece che su 5, ma solo maggiore disagio. Anche tenendo conto che la maggior parte dei lavoratori della grande distribuzione sono donne.
Naturalmente la domenica viene pagata come un giorno normale e non come un festivo. Aggiungiamo le clausole di flessibilità, per cui il lavoratore non ha più un monte ore fisso ma può lavorare una settimana 15 ore quando c’è meno bisogno e 40 ore quando c’è più bisogno con brevissimo preavviso. In più nei nuovi punti vendita vengono assunti più persone di quante ne servono con contratti a termine, in modo da potere scegliere in un secondo tempo chi confermare e chi no.