Una crociera per piazzisti di guerra

Scritto dasu 20 Novembre 2013

cavourSi sono messi insieme tre ministeri – Esteri, Sviluppo economico, Beni culturali – per dare manforte a quello della Difesa. Una grande alleanza per organizzare una crociera molto particolare. Un mega spot galleggiante per il Made in Italy. La flotta, partita il 14 di novembre da Civitavecchia, è costituita dalla portaerei Cavour,‭ ‬dalla fregata Bergamini,‭ ‬dalla nave di supporto logistico Etna e dal pattugliatore Borsini. ‭
‬Scopo ufficiale di questa “campagna navale” è presentare‭ le accellenze italiane in “aree considerate strategiche” per gli interessi del Bel Paese.
A bordo ci sarà sicuramente qualche forma di parmigiano e vari pacchi di pasta, ma il piatto forte è un altro.
Il costo della campagna navale è previsto in‭ ‬20‭ ‬milioni di euro,‭ ‬di cui‭ ‬7‭ ‬a carico dello stato e‭ ‬13‭ ‬dei‭ «‬partner dell’industria privata‭»‬.‭ ‬Soldi ben spesi:‭ ‬essi potranno usare la portaerei,‭ ‬lunga‭ ‬244‭ ‬metri e larga‭ ‬39,‭ ‬come una grande fiera espositiva itinerante.‭ ‬A bordo sono stati installati gli stand in cui espongono i loro prodotti e contattano i clienti.‭ ‬La missione della portaerei Cavour,‭ ‬ha assicurato il ministro Mauro intervenendo il 13 novembre alla Camera durante l’esame del dl missioni,‭ ‬non è di‭ «‬vendere sistemi d’arma italiani all’estero‭»‬.‭ ‬Non si capisce allora perché al centro dell’Expo galleggiante ci siano le maggiori industrie belliche italiane con il loro campionario,‭ ‬che sarà mostrato ai potenziali acquirenti di porto in porto.‭ ‬In primo piano quelle di Finmeccanica:‭ l’AgustaWestland che presenta elicotteri da guerra,‭ ‬di cui due sono esposti sulla Cavour‭; ‬la Oto Melara,‭ ‬che espone il sistema d’arma‭ ‬127/64‭ ‬LW Vulcano caratterizzato da un elevato ritmo di fuoco‭ (‬fino a‭ ‬35‭ ‬colpi al minuto‭ ‬e dalla possibilità di utilizzare munizioni guidate‭; ‬la Selex ES,‭ ‬specializzata in sistemi radar e di combattimento; ‬la Wass,‭ ‬che presenta nello stand Finmeccanica il siluro pesante Black Shark‭; ‬Telespazio,‭ ‬che offre i suoi sistemi di telecomunicazioni militari,‭ ‬anche satellitari‭; ‬la Mbda,‭ ‬che espone i missili Aspide,‭ ‬Aster,‭ ‬Teseo/Otomat e altri.‭ ‬La Elt offre apparecchiature elettroniche per la guerra aerea,‭ ‬terrestre e navale‭; ‬la Intermarine,‭ ‬vascelli militari.‭ ‬I clienti che non possono permettersi i cannoni Otomelara a fuoco rapido potranno sempre trovare,‭ ‬nello stand Beretta sulla Cavour,‭ ‬una vasta gamma di pistole automatiche.‭ ‬I prodotti civili degli altri stand sono in genere di lusso,‭ ‬come gli aerei executive della Piaggio e della Blackshape.‭
‬Accanto alle armi esposte negli stand,‭ ‬ci sono sulla Cavour cinque caccia Sea Harrier a decollo verticale,‭ ‬quattro elicotteri,‭ ‬una settantina di fucilieri della Brigata San Marco e specialisti subacquei del Comsubin.‭ ‬La campagna navale infatti,‭ ‬oltre a promuovere le‭ «‬eccellenze italiane‭»‬,‭ ‬serve a‭ «‬operazioni di contrasto alla pirateria‭» ‬e all‭’«‬addestramento di personale militare‭» ‬soprattutto in Africa.‭ ‬Per‭ «‬l’assistenza umanitaria‭» ‬ci sono a bordo della Cavour la Croce Rossa e le onlus Fondazione Francesca Rava e Operation Smile. ‭
‬Una organizzazione perfetta.‭ ‬Si vanno a vendere altri armi ai paesi mediorientali e africani,‭ ‬dominati da oligarchie e caste militari,‭ ‬provocando un ulteriore aumento delle loro spese militari che comporterà un ulteriore aumento della povertà soprattutto in Africa. ‭
‬Ogni cannone,‭ ‬ogni missile,‭ ‬ogni mitraglia venduta dai commessi viaggiatori della Cavour ai governi clienti significherà meno investimenti locali nel sociale e quindi altri migliaia di bisognosi,‭ ‬affamati e morti,‭ ‬soprattutto tra i bambini,‭ ‬per sottoalimentazione cronica e malattie che potrebbero essere curate.‭ ‬Tranquilli.‭ Perché sulla Cavour ci sono anche gli‭ «‬operatori umanitari‭» ‬pronti a soccorrere i disperati che abbiamo contribuito a creare con il traffico di armi,‭ ‬per dimostrare quanto l’Italia sia sensibile e pronta ad aiutare‭ «‬le popolazioni bisognose‭»‬.
Ne abbiamo parlato con Manlio Dinucci, autore con Tommaso Di Francesco‭ ‬di un articolo uscito su‭ “‬Il Manifesto” del 14 novembre.
E’ stata anche l’occasione per parlare della “cannoniera volante” italiana, di cui l’Areonautica militare italiana ha deciso di dotarsi, senza nemmeno prendersi il disturbo di passare dal Parlamento. Il nuovo velivolo da guerra è stato comperato da una ditta italiana l’Aermacchi. Una bella operazione off shore. Infatti per acquistare la cannoniera l’Areonautica non è andata allo stabilimento Aermacchi ma lo ha fatto al salone areonautico di Dubai.
Un nuovo micidiale giocattolo per le avventure di guerra del governo delle larghe intese.

Ascolta la diretta con Dinucci:

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