Mini Imu a Torino. Il danno e la beffa

Scritto dasu 22 Gennaio 2014

mini imuVenerdì è l’ultimo giorno per pagare la mini IMU, scaturita dall’infinito braccio di ferro tra il PD e gli alleati di centro destra. Berlusconi, grazie alle promesse sull’IMU, ci aveva quasi vinto elezioni già perse, il PD, che grazie all’abilità del grande comunicatore di Arcore, ha quasi perso elezioni già vinte, ha lavorato per fare comunque cassa nelle città più indebitate.
Questo intreccio di interessi ha condotto alla decisione di imporre l’IMU sulla prima casa in tutti i comuni che hanno applicato un’aliquota superiore a quella base del 4 per mille.
A Torino è stata decisa un’aliquota molto alta, del 5,75 per mille.
Il grande buco olimpico del 2006 continua a reclamare sacrifici per placare gli dei golosi che hanno dato man forte al sindaco della Torino on move, l’ineffabile Sergio Chiamparino.
L’ex sindaco olimpionico, parcheggiato da due anni alla Compagnia di San Paolo, ha annunciato da qualche giorno l’intenzioni di voler mollare l’incarico, per rigettarsi nell’agone politico. Di fronte a lui la corsa per la Regione Piemonte, una struttura ormai agli sgoccioli, dopo i rinvii a giudizio di quasi tutti gli esponenti della maggioranza di centro destra, e il pronunciamento del Tar, che ha invalidato le elezioni, perché i voti raccolti dalla lista truffa “Pensionati per cota” sarebbero da annullare.

Mentre i potenti fanno il gioco delle poltrone 360.000 torinesi sono alle prese con gli inghippi della nuova tassa. Si allungano le code davanti ai Caaf e alle poste, mentre cresce l’esasperazione di chi deve pagare e pure perdere tempo e denaro in attese e consulenze.
Il danno e la beffa.
Ne abbiamo parlato con Renato Strumia.
Ascolta la diretta:

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