Il paese del dissesto

Scritto dasu 3 Febbraio 2014

dissesto 1Ancora giorni d’inverno e di precipitazioni, di piogge e nevicate. Ancora le cronache italiane raccontano di morti, inondazioni, frane e disastri con la consueta e generica etichetta di “emergenza maltempo”. Sembra di vivere in un paese fatto solo di tragedie imprevedibili e di stati di emergenza da proclamare, con conseguenti fondi speciali da stanziare, sempre ex-post. Ma è davvero così? E’ solo il clima che continua inesorabilmente a cambiare e provoca “tragedie”, oppure esistono ragioni strutturali, ambientali, responsabilità precise, a cui si può risalire? E’ sotto gli occhi di tutt* oppure no l’incuria diffusa in cui vengono lasciati i territori da molti decenni? Incuria che poi ci mostra regioni intere completamente in ginocchio e devastate dopo poche o molte ore di piogge e nevicate. Perché quello che sappiamo essere il dissesto idrogeologico di questo paese viene solo nominato e mai affrontato con serietà e risorse? La figura del geologo/geologa serve solamente a firmare permessi e autorizzazioni per opere troppo spesso pericolose, inutili, dannose, per garantire speculazioni di ogni tipo sulle terre che abitiamo e che ci permettono di vivere, oppure le sue conoscenze possono essere preziose e fondamentali per leggere i fenomeni che stanno accadendo e proporre interventi concreti di cura e protezione del territorio?

Ne abbiamo parlato questa mattina con Mara, geologa, che lavora presso un istituto legato al CNR, l’ IRPI, Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica.

Ascolta l’interessante contributo di Mara:

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