Spending review e il giorno di san Matteo
Scritto dainfosu 19 Marzo 2014
Il commissario alla spending review di Renzi, Carlo Cottarelli, ha presentato in Senato un piano di tagli che avrebbe l’obiettivo di raccogliere cinque miliardi.
Cottarelli, indossando i panni del tecnico neutrale, nella sua relazione ha tenuto a precisare che i “risparmi” proposti andranno sottoposti al vaglio della politica.
Il commissario ha parlato ieri di «scenari illustrativi». Uno di questi scenari contemplerebbe un “contributo di solidarietà” da parte dei pensionati: Cottarelli parte da chi ha 26 mila euro di reddito annuo, pari a poco più di 2000 euro lordi al mese. Non certo pensioni d’oro.
Le scelte finali le farà Matteo Renzi, saltando a piè pari lo stesso ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: Cottarelli ha dichiarato che entro la prossima settimana sposterà il suo ufficio a Palazzo Chigi, dove definirà il quadro dei tagli in vista del Def e del piano complessivo che verrà ultimato in settembre.
La cifra che più ha colpito i commentatori politici sono gli 85.000 esuberi nella pubblica amministrazione. Secondo Cottarelli si otterrebbe la riduzione dei lavoratori del pubblico impiego, bloccando del tutto il turn over, già oggi sensibilmente ridotto. Il commissario ha tenuto a precisare che la sua era «una prima stima di massima che va affinata in base alle effettive riforme che dovranno essere chiarite nel corso del 2014», confermando dunque che la minaccia c’è.
Non pare peregrino sospettare che una cura alla greca, con migliaia di licenziamenti, attenda l’Italia.
Se si mescolano gli scenari di Cottarelli con le suggestioni di Renzi, il quadro che emerge non è molto allegro. Estensione della precarietà, controllo delle insorgenze sociali tramite il sussidio di disoccupazione condizionato alla schiavitù, licenziamenti nel pubblico impiego, tagli alle pensioni. Chi sa? in questo modo Renzi potrebbe anche farcela a mantenere la promessa di san matteo: pagare i debiti della pubblica amministrazione verso le imprese..
La solidarietà all’italiana: dal povero al ricco per il bene di tutti.
Ne abbiamo parlato con l’economista Francesco Carlizza
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