Expo 2015, capitolo di una nuova Tangentopoli

Scritto dasu 13 Maggio 2014

expo-armiQuanto sta emergendo dall’inchiesta sulla gestione degli appalti e la corruzione che gira intorno al maxi-progetto Expo 2015 di Milano non deve essere letto come riedizione della Tangentopoli del 1992, nonostante alcuni attori della corruzione di allora come Greganti e Frigerio vi siano nuovamente coinvolti.

Tramite il project financing che permette agli esponenti politici di gestire e distribuire appalti pubblici nella più assoluta opacità di controlli, siamo ben oltre il 7/8% della vecchia tangente da Prima Repubblica. I politici della Seconda Repubblica che siedono in posti chiave del potere possono mettere le mani, per sé e la ragnatela di “amici” e “compari”, su volumi di denari estremamente più cospicui. Si assiste così ad un processo legalizzato di ruberia del denaro pubblico accumulato con la tassazione del lavoro sociale complessivo. Un perfetto meccanismo di socializzazione dei costi e privatizzazione dei profitti di cui il Tav è il prototipo e apripista e l’Expo milanese il degno successore.

Ne abbiamo parlato con Ivan Cicconi, ingegniere civile , già autore di “il futuro di Tangentopoli” e del “Libro Nero dell’Alta Velocità”, massimo esperto sul sistema di corruzione e appalti vigente nel nostro paese tramite il dispositivo del project financing

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Con Maurizio Pagliassotti, autore di “Chi Comanda Torino?” e animatore del progetto “Il Sistema Torino non esiste”, abbiamo invece fatto il punto sulla carriera del “Compagnp G”, Primo Greganti, solo ieri sospeso dal circolo torinese del Pd cui era iscritto nonostante le condanne già comminategli nella transizione tra Prima e Seconda Repubblica

pagliassotti_EXpocorruzione


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