Terzo Valico. Una giornata di lotta contro denunce e fogli di via
Scritto dainfosu 18 Giugno 2014
Una cinquantina di avvisi di garanzia sono stati recapitati ad attivisti contro il Terzo Valico. Nel mirino della Procura alessandrina la marcia popolare del 5 aprile ad Arquata e la giornata di lotta del 13 aprile a Pozzolo. Le accuse violenza o minaccia a pubblico ufficiale, resistenza aggravata, lesioni, interruzione di pubblico servizio, danneggiamento aggravato, istigazione a delinquere e travisamento.
Una dozzina di fogli di via dal Piemonte sono stati dati ad attivisti genovesi. La politica dei fogli di via mira ad impedire la saldatura delle lotte tra liguri e piemontesi.
Anche un attivista di Alessandria è stato raggiunto da foglio di via dai Comuni del Basso Piemonte.
Sul quotidiano “La Stampa” è stata pubblicata la notizia che il COCIV, general contractor per la linea ad alta velocità tra Genova e Tortona, avrebbe chiesto un milione e mezzo di euro di risarcimento danni.
Facciamo un passo indietro.
Sabato 5 aprile una marcia popolare No Tav attraversò il paese per raggiungere il cantiere del Terzo Valico a Radomero.
La nuova linea ad alta velocità tra Genova ed Arquata è detta “terzo valico” perché su quella tratta ci sono già due ferrovie ampiamente sottoutilizzate.
Chi racconta la favola dello scambio modale tra gomma e ferro nasconde i reali interessi per un’opera che, non per errore, si conclude sui piazzali dove convergono i Tir sui quali verrebbero caricati i container. Il complesso logistico è proprietà del gruppo Gavio, il re delle autostrade, primo supporter dei 53 chilometri di gallerie, scavate in zone che i rapporti dell’Arpa descrivono come ricca di amianto.
Amianto in provincia di Alessandria significa le migliaia di morti dell’Eternit di Casale Monferrato.
Per difendere il proprio futuro dalla logica del profitto, che devasta l’ambiente e mette a repentaglio la salute di interi paesi, la gente della valle Scrivia sta ingrossando un movimento che si rafforza nella lotta.
La manifestazione del 22 febbraio a Pozzolo, nel giorno della solidarietà ai No Tav accusati di terrorismo per un sabotaggio al cantiere della Maddalena, finì con otto chilometri di recinzione abbattuta, metro per metro, da un popolo in lotta.
Il 5 aprile il taglio delle reti fu poco più che simbolico, con la polizia ci furono poche spinte su uno stradello laterale. Un anziano di Arquata ci guadagnò qualche punto in testa per le manganellate. In questi giorni è stato tra i destinatari degli avvisi di garanzia.
Sabato 21 giugno al presidio Radomero di Arquata si terrà una giornata di lotta.
Dopo una cena condivisa al presidio ci sarà una passeggiata serale intorno all’area di cantiere.
Ne abbiamo parlato con Salvatore, attivista del movimento No Tav, già colpito da foglio di via a Genova, tra i denunciati del 22 febbraio e tra quelli raggiunti dall’ultima ondata di fogli di via.
Ascolta la diretta: