Cavallerizza: i cittadini “abitano” l’assemblea in massa. Basterà?

Scritto dasu 17 Luglio 2014

2014-07-17_cavallerizza01Quasi 300 persone hanno risposto ieri 16 luglio all’appello dell’Assemblea Cavallerizza 14:45 per dare vita a un momento di dibattito e discussione, che avrebbe dovuto vedere la partecipazione, annunciata da Passoni e altri assessori torinesi, delle istituzinoi, segnatamente il Comune, proprietario dell’antico Palazzo collocato nel centro della città e facente parte dell’area del Palazzo Reale, cartolarizzato e ora in odore di abbattimento per fare posto a speculazioni alberghiere e parcheggi. Un destino a cui l’Assemblea si oppone da 45 giorni e sta preparando progetti di riqualificazine, e riuso alternativi allo scempio che la giunta comunale ha in mente e per i quali rifiuta ogni moratoria.

L’assemblea aveva anche l’intento di mettere in relazione le molte resistenze per la difesa del bene comune e attive in città contro la speculazione su cui si impernia l’azione della giunta di Fassino. Si legge nel volantino di indizione: “Abitare la città per noi significa partecipare attivamente alla sua vita, dire la nostra su quali riteniamo siano le priorità (non di certo beni di lusso e parcheggi) e lottare per spazi in cui poter soddisfare il nostro bisogno di stare insieme, di confrontarci, di organizzarci per prenderci cura del territorio”.

Ne abbiamo parlato con Emanuele che segue dall’inizio dell’avventura la resistenza e con cognizione di causa e raffinata cultura architettonica ci ha dischiuso questo spazio bellisismo, patrimonio dela città a lungo occultato e inaccessibile, mentre ora è frequentabile e… appunto: “abitabile” grazie a questa esperienza di occupazione che può anche per certi tratti (per la destinazione d’uso a lungo coperta in seguito all’appartenenza al Teatro Stabile) essere assimilata a quelle del Teatro Pinelli di Messina o del Teatro Valle di Roma, ma in una cornice ancora più suggestiva e vasta (14 mila metri quadrati)

2014.07.17-emanuele_cavallerizza


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