Corteo contro la violenza sulle donne in zona San Paolo

Scritto dasu 6 Marzo 2015

Dal testo dell’appello:

NO ALLA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE
Una sera una donna uscendo in quartiere San Paolo per l’aperitivo, dopo aver condiviso alcuni bicchieri con un “frequentatore di bar”, ha subito uno stupro. Quest’uomo ha approfittato dello stato di alterazione della donna, legittimato da una cultura sessista che considera le donne a disposizione degli uomini. Scegliamo la denuncia sociale per dire NO ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE! Così come hanno fatto le compagne di Bologna il 15 Novembre,
per un episodio simile.

IL SESSO È TALE SOLO SE CONSENSUALE, SE E’ UN ATTO DI COMPLICITA’ , SE IL CONSENSO NON È CHIARO NON È SESSO MA STUPRO!

Se una donna dice NO, ti devi fermare! Se ha detto di si ma poi VUOLE SMETTERE ti devi fermare! In ogni caso, se continui E’ UNA VIOLENZA!

La violenza di genere spesso non viene riconosciuta (“Se l’è cercata”, “Cosa si aspettava???”, “Ci stava”, “E’ suo marito”), perché la cultura patriarcale continua a pervadere la società in ogni suo aspetto, nutrendoci di immagini stereotipate che ostacolano pensieri e sentimenti di giustizia, di solidarietà e di empatia. Abusare di una donna in stato alterato di coscienza è una strategia sessista.

Negli ultimi tempi, i centri antiviolenza di varie città denunciano l’uso delle così dette “droghe dello stupro” che causano amnesia e un aumento incontrollato della libido così la donna è più indifesa e tutti i presenti hanno l’impressione che lei sia “disponibile”.

In questo modo non c’è più una relazione fra due persone ma la donna diventa un corpo, un oggetto da usare, manipolare, sfruttare, dominare…questo non è sesso ma è STUPRO!

A chi frequenta e gestisce i locali diciamo che non bisogna stare attent* solo al rischio di rise ma anche al rischio di molestie e stupro. E’importante riconoscere anche in queste la violenza. Se pensate che siano fatti normali, che non siano gravi o che non siano affari vostri, diventate anche voi complici.

COMINCIAMO A CAMBIARE QUESTA MENTALITA’ . Creiamo reti di solidarietà e una cultura dell’attenzione reciproca! Non pensare che siccome non sta capitando a te non ti riguardi. Noi donne vogliamo goderci la nostra libertà . Vogliamo uscire , viaggiare anche da sole, frequentare locali, divertirci come ci pare senza rischiare violenze o stupri. Le molestie e le violenze sono il prezzo che questa società ci fa pagare quando decidiamo di vivere liberamente?

Non siamo vittime ma donne capaci di reagire e di autodifendersi!

Denunciamo pubblicamente la violenza e spostiamo la vergogna sugli stupratori e su chi li legittima, perché sono loro che devono temere quello che pensa la gente e non le donne!

CI VEDIAMO IL 7 MARZO alle 15:30 IN PIAZZA SABOTINO (mercato via Di Nanni) .

Assemblea Antissesista

 

La diretta con Chiara del Collettivo Medea: chiara-7marzo


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