Sotto la sindone… Preliminari per l’ostensione

Scritto dasu 14 Aprile 2015

Dal 19 aprile ci sarà una nuova ostensione della Sindone a Torino. Il lenzuolo custodito nel Duomo di Torino verrà esposto al pubblico, rendendo inagibili i giardini reali, parte di piazza Castello. Nugoli di poliziotti e carabinieri da giorni fanno posti di blocco, militarizzando ulteriormente la città. Mentre a Milano è ai blocchi di partenza l’Expo, quasi in contemporanea parte la kermesse clericale all’ombra della Mole, che culminerà il 21 giugno con la visita di Jorge Bergoglio.
La Rete NoSindone, che cinque anni fa diede vita a numerose iniziative, si prepara a scendere in pista con la propria critica irridente e corrosiva.
La prima iniziativa sarà sabato 18 in via Roma con alcuni “preliminari per l’ostensione”.

Sebbene le favole delle religioni prestino il fianco alla satira ed al guizzo salace, purtroppo la chiesa cattolica non fa affatto ridere. La pervasività della Chiesa nelle vite delle persone va ben al dì là di chi volontariamente si riconosce nella metafora della pecora e del suo pastore, per investire, tramite leggi dello Stato che lo permettono, la vita di tutti. La straordinaria plasticità culturale che ha consentito ad una monarchia assoluta di attraversare più di due secoli di secolarizzazione, oggi è mirabilmente rappresentata dal gesuita venuto dall’Argentina a dare una ripulita all’immagine della chiesa, offuscata dal infinite vicende di pedofilia, per non dire degli arresti eccellenti di alti prelati con le mani in pasta nelle stanze della finanza vaticana.

La successione tra Ratzinger e Bergoglio si è imposta quando il teologo tedesco, implacabile fustigatore della teologia della liberazione, inflessibile restauratore della morale cattolica nelle sue punte più aguzze, non si è sentito più in grado di fronteggiare il proprio potente segretario di Stato, Tarcisio Bertone, l’uomo che più di ogni altro si era battuto per mantenere lo IOR, la banca vaticana, nella nube di ovattato silenzio e mistero in cui ha sempre prosperato.

Bergoglio è capo dei gesuiti argentini negli anni della dittatura, in cui svolge un ruolo a dir poco ambiguo all’interno di una istituzione pesantemente collusa con un regime, che ha torturato ed ucciso, facendone sparire i cadaveri, oltre trentamila uomini e donne, colpevoli di lottare contro la dittatura militare.
Uno tra tutti, il nunzio apostolico Pio Laghi, che dava consigli ai torturatori.

Bergoglio, che sceglie di chiamarsi Francesco, imponendo da subito un’immagine diversa, un’attitudine più caritatevole verso chi non rispetta la morale cattolica. Nessuna reale modifica dottrinaria ma uno stile più affabile decretano la fortuna mediatica del nuovo papa, per il quale resta valida la celebre formula di Tomasi da Lampedusa “Occorre che tutto cambi, perché tutto resti come prima”. Una formula che vale anche per i governi che si succedono in Italia dopo la diaspora democristiana, che segna la fine del partito dei cattolici e un’epoca che vede cattolici in tutti gli schieramenti, pronti a garantire il finanziamento della chiesa cattolica con l’otto per mille, il pagamento degli stipendi degli insegnanti di religione cattolica nelle scuole di ogni ordine e grado, soldi pubblici per ospedali e scuole confessionali, sostegno pubblico all’edilizia vaticana.

Ne abbiamo parlato con Maurizio del circolo CLBTQ “Maurice” ed esponente della rete NoSindone.

Ascolta la diretta:

anticlericale_LGBTQ_circolo

Sabato 18 aprile
Sotto la sindone… Preliminari per l’ostensione
in via Roma a Torino.

Vieni a frugare sotto il lenzuolo.

Dalle 19 aperitivo bellavita, e Drag performance con Saturnia Galattica and friens.
A seguire proiezioni blasfeme (solo per stomaci forti)

A cura della rete NoSindone – sotto il lenzuolo niente


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