Turchia: una strategia della tensione contro il voto curdo e di sinistra

Scritto dasu 10 Giugno 2015

All’indomani del voto del week-end che ha segnato una secca battuta d’arresto per il premieranno forte di Erdogan, tensioni e bombe continuano a insanguinare una Turchia polarizzata dal voto che, oltre alla minoranza curda e alla sinistra, ha premiato anche il partito nazionalista di estrema destra Mhp.

Dopo gli attentati che hanno fatto strage di curdi pochi giorni prima delle elezioni (di cui si sospetta la matrice Isis), attacchi di incerta origine hanno attaccato lunedì una sede del partito islamista e di estrema destra Huda-Par causando vittime e feriti. Poche ore dopo arrivava la risposta armata contro una sede dell’Hdp che uccideva un giornalista e feriva diverse persone.

Gli esponenti del partito curdo che hanno ottenuto una netta affermazione elettoralistica, accusano i servizi segreti al soldo di Erdogan  (Mit) di essere gli organizzatori delle provocazioni utili a gettare nel caos una Turchia uscita modificata dal voto dei giorni scorsi. Quel che è certo, è infatti che il voto di domenica è stato soprattutto un voto contro Erdogan e il nuovo Sultano avrebbe quindi molti interessi a destabilizzare un panorama politico che si presenta tutto a suo sfavore.

Abbiamo fatto qualche considerazione sulla Turchia post-elezioni con Josef , un compagno turco che vive a Istanbul 

JOSEF_VOTO_TURCHIA

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