Francia, la palla torna al sindacato ma la lotta continua

Scritto dasu 26 Maggio 2016

imagesXS1Z4U79La lotta in Francia va avanti anzi sotto un certo punto di vista si inasprisce perché i sindacati coinvolti (cgt, sud-solidaire, fo) quelli che ad aprile lanciarono le prime mobilitazioni, trascinati dai loro stessi tesserati e dalla partecipazione massiccia alle mobilitazioni in tutte le città, hanno lanciato una serie di scioperi che si stanno diffondendo in tutti i settori strategici. Alle raffinerie e al comparto ferrovieri stanno seguendo le centrali nucleari e dal 2 giugno dovrebbe cominciare a Parigi lo sciopero ad oltranza dei mezzi pubblici. Nonostante le molte forzature della polizia per rimettere in circolo il carburante la protesta tiene e si allarga. Oggi pomeriggio è atteso un corteo a Parigi dove si registra un po’ di stanchezza, dovuta in parte alle defezioni studentesche in parte alla repressione che inizia a colpire molto duro, arrivando sino all’incriminazione di quattro compagni per tentato omicidio. Gli studenti dei licei erano stati una componente molto fresca e vitale di questa composita sollevazione e sicuramente ne costituivano la punta più avanzata, rappresentando un’incompatibilità che si situa a un livello più alto (o più profondo) rispetto alla pur importante lotta contro l’erosione di diritti e stabilità socioeconomica che rappresenta la Loi travail così tragicamente simile al Jobs act che dalle nostre parti è passato senza colpo ferire. La classe operaia francese rappresenta in questo momento l’unico argine significativo ai progetti delle tecnocrazie europee intenzionate a spazzare via ogni intralcio al pieno dispiegarsi della razionalità economica ordoliberista.

Abbiamo parlato questa mattina con Carlotta, dottoranda che vive a Parigi e partecipa attivamente al movimento nato contro la Loi travail


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