Afghanistan: hacker-sabotaggio contro lo Stato stragista
Scritto dainfosu 13 Gennaio 2017
E’ di questi giorni la notizia di un ennesimo attentato in Afghanistan, teatro l’11 gennaio di una doppia esplosione vicino al parlamento. “Oltre trenta persone uccise in due attacchi vicino al parlamento di Kabul. Gli attentati nella capitale afgana sono stati rivendicati dai taliban e avevano come obiettivo un minivan che trasportava agenti dei servizi di intelligence. Secondo le autorità sanitarie, i morti sono almeno 38 e una ventina i feriti”. Il 23 luglio ottanta persone erano morte ed oltre duecento ferite, in un attentato rivendicato dall’Is e compiuto da un commando kamikaze durante una grande manifestazione a Kabul. La protesta era stata organizzata da esponenti della popolazione Hazara, una minoranza di lingua persiana e sciita, contro l’esclusione della provincia di Bamyan dall’accesso all’energia elettrica.
Questa mattina abbiamo avuto come ospite in studio Hussain, il quale ci ha raccontato come alcuni giovani hazara siano recentemente riusciti ad hackerare un sito del Ministero degli Interni afgano, accedendo a documenti da cui risulterebbea che i vari attentati avvenuti ai danni sia degli Hazara che dei Pashtun negli ultimi mesi siano stati in realtà orditi dal governo afgano stesso, come strategia della tensione (potenzialmente foriera di una guerra civile) volta a mantenere il controllo del territorio. Non è chiaro se gli hacker siano effettivamente entrati in possesso dei documenti governativi, ma attraverso la diffusione della notizia provano a mettere sotto scacco il governo: chiedono l’allacciamento alla luce elettrica nella loro regione del Bamian, infrastrutture e welfare in cambio del fatto che non diffonderanno le informazioni.
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