#ForaTemer #DiretasJá: sciopero generale, scontri di piazza e crisi sociopolitica in Brasile.

Scritto dasu 26 Maggio 2017

Il 28 aprile 38 milioni di lavoratori e lavoratrici avevano paralizzato il Brasile attraverso un importante sciopero generale chiamato contro le riforme neoliberali pronate del governo di Michel Temer, in particolare la riforma del lavoro (Novas Leis Laborais) e quella sulle pensioni (Reforma da Previdencia). Questo mercoledì, poi, in 100mila sono scesi in strada a Brasilia, assaltando una mezza dozzina di ministeri, mentre la polizia attaccava sparando proiettili tradizionali, granate stordenti, spray urticante e gas lacrimogeni. A presidio degli edifici pubblici, Temer aveva disposto l’impiego di 1500 truppe dell’esercito, più 200 marine. Poco dopo la diffusione di questa notizia i manifestanti si erano diretti all’assalto dell’Esplanada dos Ministérios, coprendo sbirri e militari con una fitta sassaiola e riuscendo a penetrare all’interno degli edifici armati di bastoni, scudi di plexiglass e molotov. Una protesta popolare contro le riforme di Temer, ma anche contro Temer stesso e in favore di #DiretasJá, cioè nuove elezioni immediate per il Presidente della Repubblica. Il bilancio della repressione scatenata da Temer contro i manifestanti è di una cinquantina di feriti ed almeno otto arresti.

 

Temer non ha mai goduto di grande popolarità dopo l’approvazione di diverse misure di austerità. Adesso è anche spuntata fuori una registrazione giudiziaria fornita dal magnate Joesley Batista, proprietario della JBS (azienda leader mondiale nell’esportazione di carni bovine), nella quale Temer acconsentirebbe al pagamento di cospicue tangenti volte a comprare il silenzio dell’ex vice Edoardo Cunha, detenuto da mesi per corruzione, per evitare eventuali delazioni contro la presidenza nell’ambito dell’inchiesta Lava Jato. Si moltiplicano le richieste di impeachement per il Presidente, mentre dilaga lo scompiglio nella maggioranza di governo. I due processi nei quali Temer e coinvolto, il primo di fronte al Tribunale Superiore Elettorale, il secondo di fronte al Tribunale Federale Superiore, accentuano lo scontro tra gruppi politici per la nomina di un eventuale presidente ad interim ed in vista delle elezioni per il mandato 2019/22. Nel frattempo aumenta la protesta sociale tanto nel contesto urbano che in quello rurale, mentre la repressione si fa sempre più dura. Almeno dieci contadini occupanti di terra sono stati uccisi dalla Polizia militare nello stato di Parà.

 

Questa mattina abbiamo parlato della crisi sociale e politica in Brasile con Luciano, militante:
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