G7. Zona rossa, militari e fogli di via. Controvertice e manifestazione dei movimenti

Scritto dasu 25 Maggio 2017

Zona rossa, militari e divieti a cerchi concentrici intorno a Taormina.

 

 

Dal 22 maggio Taormina è una città “chiusa”, con divieti di accesso alla zona rossa creata per il G7 del 26 e 27 maggio prossimi che riunirà i capi di Stato e di Governo di Stati Uniti, Germania, Giappone, Francia, Italia, Gran Bretagna, Canada.

 

Posti blocco sono stati istituiti nelle strade a valle. Militari anche nei vicoli più piccoli che saranno sorvegliati 24 ore su 24. A Taormina potranno recarsi soltanto i residenti che hanno appositi pass.

 

Una maggiore limitazione agli accessi scatterà dalla mezzanotte del 24 maggio. Taormina resterà “chiusa” anche per i giornalisti che non avranno accesso libero alla città. Attivi anche divieti di navigazione davanti alla città.

 

Circa settemila tra forze dell’ordine e militari presidieranno l’evento. Il punto finale è stato fatto al Viminale nel corso di una riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal ministro dell’Interno, Marco Minniti. Con lui i vertici di forze di polizia e servizi, oltre al capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano ed al prefetto di Messina.
Il potenziamento delle attività di sicurezza, di prevenzione e controllo dei siti e degli obiettivi sensibili sarà assicurato attraverso un dispositivo che prevede l’impiego a Taormina di oltre 7.000 unità di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e forze armate (con un contingente aggiuntivo di 2.900 militari).

 

I dispositivi di controllo sono in atto da tempo. Lo scorso 10 maggio è scattata la sospensione di Schengen con il ripristino dei controlli alla frontiera. Le navi che trasportano migranti non potrebbero approdare in Sicilia, per non distogliere le forze di polizia dal vertice.
Ma le quasi quattromila persone pescate nel Mediterraneo hanno fatto saltare la disposizione. Domani una nave con 740 persone a bordo arriverà al porto di Augusta (Siracusa).

 

Da mesi i movimenti siciliani sono impegnati in iniziative capillari di informazione e lotta contro il G7.

 

Nell’agenda dei movimenti l’opposizione alla presenza di Basi e installazioni militari italiane e Nato, che hanno trasformato l’isola in una sorta di piattaforma logistica per le operazioni di guerra in Siria, Iraq, Libia.

 

Le disposizioni contro le navi dei volontari che assistono naufraghi e migranti è l’ultimo tassello di una strategia volta ad impedire i salvataggi, allungando le fila di chi conclude il viaggio nel sudario azzurro del mare.

 

Una serie di fermi preventivi e fogli di via è stata imposta a vari attivisti che non potranno partecipare alle iniziative.

 

I comitati No Muos hanno in programma per il 26 maggio un controvertice e una manifestazione alla sede di Frontex a Catania.
Il giorno successivo, il 27 maggio alle 15, è stato fissato un corteo unitario a a Giardini Naxos. Appuntamento al terminal dei bus in via Dioniso Giardini

 

Qui l’appello e gli appuntamenti

 

Ne abbiamo parlato con Pippo Gurrieri dei Comitati No Muos.

 

Ascolta la diretta:

 

2017 05 23 pippo g7 taor


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