Ong in catene: più morti in mare

Scritto dasu 4 Luglio 2017

Questa mattina i principali quotidiani hanno aperto con il “fallimento” del vertice di Parigi tra Italia, Francia e Germania sull’immigrazione.
Macron ha negato l’accesso ai porti della Republique alle navi che raccolgono i migranti in difficoltà nel Mediterraneo. Il governo spagnolo lo ha seguito a ruota.
Un esito diverso era decisamente improbabile. Da due anni la Francia ha blindato la frontiera di Ventimigli, come la Svizzera il valico di Chiasso. É di oggi la decisione dell’Austria di inviare 750 militari per bloccare l’accesso nel paese di migranti provenienti dall’Italia.

Nel primo semestre di quest’anno, complice una primavera estiva e un primo scorcio d’estate bollente, gli sbarchi sono aumentati rispetto allo stesso periodo del 2016. Pochi osservatori rilevano che il passaggio per il canale di Sicilia è l’unico aperto, dopo la chiusura della rotta balcanica e della via d’acqua dal Marocco alla Spagna.
Poche migliaia di profughi in più sono bastati a giustificare l’ennesimo allarme emergenza.

A farne le spese sarà la gente in viaggio. Gentiloni al vertice ha ottenuto una promessa dell’aumento delle quote di immigrati redistribuiti in Francia e Germania. Ma il bottino più grosso, che il presidente del consiglio italiano conta di portare a casa dopo il vertice di Tallinn in Estonia, è l’approvazione di un protocollo destinato a mettere sotto controllo le ONG, che operano nel Mediterraneo e di fatto costituiscono l’unica ancora di salvezza per il popolo dei gommoni.

In un incontro con i ministri degli esteri francese Collomb, tedesco De Maiziere e il commissario europeo Avramopoulos Minniti ha esposto un suo piano.

Il governo italiano intende interdire i porti del Bel Paese alle imbarcazioni che non accetteranno le condizioni fissate Marco Minniti.
Le Ong potranno operare solo se accetteranno a bordo militari della guardia costiera, se terranno sempre acceso il trasponder, se non supereranno il limite delle acque territoriali libiche, se non segnaleranno la loro presenza ai migranti in difficoltà.
In un’intervista uscita martedì 4 luglio sul quotidiano La Stampa Loris De Filippi, presidente della sezione italiana dell’ONG Medici senza Frontiere, che opera nel Mediterraneo con alcune imbarcazioni, ha detto chiaro che il protocollo non fermerà le migrazioni ma aumenterà il numero dei morti in mare. In questi anni il Mediterraneo è divenuto sudario per oltre 30.000 persone. Altri morti si aggiungeranno ai morti, nel silenzio e nell’indifferenza dei più.

Gentiloni e Minniti si sono ben guardati dal mettere in discussione i trattati di Dublino, che stabiliscono che i profughi e i richiedenti asilo sono tenuti a fare domanda nel paese dove approdano.

 

La stretta sulle navi delle Ong che operano nel Mediterraneo è già partita. Questa mattina una nave di Medici senza Frontiere, la Vos Prudence, è rimasta bloccata al porto di Palermo per questioni burocratiche. Poco prima che la nave salpasse, gli uomini della Capitaneria di Porto sono saliti a bordo per alcuni controlli rilevando che i documenti del direttore di macchina, che doveva sostituire un collega sbarcato a terra per motivi familiari, non erano in regola.

L’attacco e la criminalizzazione delle ONG, partito da Grillo, proseguito dal Procuratore capo di Catania Zuccaro, proseguita sui molti media, sta per produrre i propri frutti avvelenati e mortali.

Ne abbiamo parlato con Antonio Mazzeo.

Ascolta la diretta:

2017 06 04 mazzeo ong


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