Il Kurdistan iracheno vota per l’indipendenza, Baghdad e Turchia minacciano conseguenze

Scritto dasu 28 Settembre 2017

Il referendum del 25 settembre per l’indipendenza del Kurdistan iracheno ha registrato un’affluenza piuttosto alta e si è concluso con la prevedibile e ampia vittoria del fronte del SI all’indipendenza della regione.

 

Un referendum più volte annunciato negli scorsi anni dal presidente Barzani e poi sempre rinviato, giocato ora dallo stesso in una fase di estrema debolezza come carta per cercare di riguadagnare consenso interno in una regione piegata dalla crisi economica e dalla corruzione.

 

Con la chiusura della consultazione si aprono ora diverse incognite sugli scenari futuri: da subito sia il governo centrale di Baghdad, sia la Turchia di Erdogan avevano negato la legittimità del referendum, minacciando conseguenze politiche e militari molto dure. Nelle ore precedenti il voto si sono svolte esercitazioni congiunte al confine col kurdistan iracheno, ma al momento non sembra che la minaccia militare possa sfociare in una vera e propria invasione del territorio, mentre a preoccupare di più la popolazione kurda sono gli annunci di rappresaglie economiche che potrebbero colpire duramente la situazione interna alla regione.

 

Abbiamo commentato il risultato della consultazione con Chiara Cruciati, giornalista de Il Manifesto e di Nena News:

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