#IoStoConMaya: arriva la chiusura indagini, poliziotto accusato di lesioni

Scritto dasu 28 Febbraio 2018

All’inizio di giugno della scorsa estate Maya, una ragazza torinese di 19 anni, aveva denunciato le violenze della polizia subìte mentre si trovava nel commissariato di via Tirreno, dove era stata portata con la forza dopo essere stata fermata in piazza Vittorio con motivazioni pretestuose. Rilasciata dal commissariato solo dopo diverse ore con una denuncia per violenza, resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio e porto d’armi (quest’ultimo capo d’imputazione le era stato affibbiato perché nel marsupio aveva alcuni chiodini da muro), Maya aveva deciso di denunciare pubblicamente quanto accaduto (ne avevamo parlato qui).

In questi giorni è arrivata la notizia della conclusione delle indagini seguite alla sua denuncia: un unico procedimento nel quale Maya si trova paradossalmente a ricoprire sia il ruolo di imputata per le accuse rivoltele dalla polizia, sia di parte lesa per le violenze perpetrate dagli agenti. Il giudice ha deciso il rinvio a giudizio per Maya (e per un amico che si trovava con lei al momento del fermo) per la sola accusa di oltraggio a pubblico ufficiale, mentre il poliziotto che le ha sferrato un pugno nell’occhio mentre era trattenuta in commissariato dovrà rispondere dell’accusa di lesioni, con l’aggravante di aver commesso il fatto mentre era in servizio.

Abbiamo sentito Maya per farci raccontare e commentare insieme gli ultimi sviluppi della vicenda:

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