Come risparmiare sulla “Buona scuola” precarizzando maestre diplomate

Scritto dasu 4 Maggio 2018

Senza i diplomati in Graduatoria ad Esaurimento le immissioni in ruolo nella Regione Piemonte saranno ridotte, le maestre che hanno superato l’anno di prova perderanno l’anzianità di servizio che non verrà riconosciuta, la loro precarizzazione dopo il licenziamento le riporterà alla situazione pluridecennale precedente di ricattabilità, salario inferiore, mancanza di ferie… e dall’altro lato il servizio sarà pieno di buchi, privo di insegnanti con cattedra assegnata, o meglio a cui è stata sottratta con l’inganno, mentre la politica fa i suoi giochetti e non prende in mano la situazione urgente che richiede un decreto che sani entro giugno la condizione di milgiaia di lavoratrici e lavoratori; senza per questo mettere in concorrenza laureati con master ad hoc che consentono una divisione facilmente risolvibile con nuove graduatorie aperte a tutti e non con il pasticcio del concorso chiuso dedicato alle diplomate entrate in deroga e ora espulse in Corte.

Ieri si è svolta una giornata di presidi e a Torino si è tenuto  un incontro tra la CUB Scuola, il Coordinamento Diplomati Torino e l’Ufficio Scolastico Regionale rappresentato da Dottor Giuseppe Bordonaro.
Nel lungo incontro durato due ore sono state poste questioni sulla situazione delle maestre diplomate magistrali sia quelle in ruolo grazie a un ricorso, sia quelle che aspirano al ruolo e sono ancora nelle graduatorie a esaurimento (GAE).

Perciò abbiamo chiamato Giulia Bertelli della Cub scuola che ci ha spiegato con la passione di chi è coinvolta in prima persona che:

– nel caso di retrocessione in seconda fascia, e quindi alla condizione precaria, delle colleghe in ruolo il punteggio maturato durante il periodo di ruolo non verrà calcolato poiché conseguito in una collocazione non dovuta con il conseguente gravissimo danno ulteriore;
se le cause delle colleghe  che hanno fatto ricorso per ottenere l’immissione nelle gardutorie ad esaurimento dovessero avere merito negativo, la Regione Piemonte non avrebbe più tutto il personale sufficiente per le immissioni in ruolo necessarie a coprire il fabbisogno.
Gli unici che avrebbero diritto all’assunzione sarebbero 342 colleghi della scuola dell’infanzia attualmente nelle GAE e 500 idonei del concorso 2016 che, come si è detto, non sarebbero sufficienti a coprire i posti di ruolo disponibili.
I posti di diritto non assegnati verrebbero quindi persi e dati come organico di fatto ai precari di seconda fascia sempre diplomati magistrali (in larga parte i licenziati a causa del parere dell’Adunanza Plenaria, che così verrebbero semplicemente pagati di meno e precarizzati ulteriormente)
_ è stata richiesta una circolare che che ricordi alle scuole la necessità di provvedere alla ricostruzione anche per i colleghi di ruolo soggetti a ricorso. Si sta infatti verificando una situazione nella quale alcune scuole perfezionano la pratica e altre no.

E’, inoltre, evidente che, con la retrocessione alla seconda fascia di istituto dei diplomati magistrali ora in ruolo o in GAE e posizione utile per l’immissione in ruolo,  si produrrebbe un danno enorme alla continuità didattica nonché alla creazione di posti di lavoro stabili

Questa situazione avrebbe solo un beneficiario: il Ministero dell’Economia e della Finanza che potrebbe risparmiare gli scatti di anzianità e due mesi di stipendio l’anno per ogni maestra oggi di ruolo che tornasse ad essere precaria.

Non è rinviabile una soluzione mediante un decreto legge urgente che tenga conto delle differenti situazioni dei docenti già di ruolo e e di quelli in GAE con diploma e continua ad opporsi alla farsa del “concorso riservato” proposta dalla controparte e, a questo fine, ribadisce lo sciopero del 23 maggio.

Ecco come Giulia Bertelli ci ha spiegato nei dettagli cosa sta capitando e come si è dipanata la giornata di presidi:

L’ultima frode della Buona Scuola

 


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