Putin in diretta

Scritto dasu 28 Giugno 2019


Sogni e menzogne di una superpotenza più povera

Da circa un anno in Russia il malcontento per le impopolari politiche di Putin ha cominciato a tradursi in eterogenei movimenti di protesta che coinvolgono classi del tessuto sociale russo generalmente estranee alla manifestazione del dissenso. A seguito dell’arresto con false accuse di Ivan Golunov- giornalista d’inchiesta che indaga spesso, nei suoi reportage, la corruzione delle alte sfere del Cremlino- queste manifestazioni sono culminate in un grosso appuntamento di protesta ( 13 Giugno) ferocemente represso dalla polizia. La montatura del caso Golunov era stata così plateale, e la minaccia alla libertà di stampa russa così eclatante, da indignare perfino le testate giornalistiche filogovernative, generando una rete di solidarietà trasversale a sostegno del giornalista. D’altronde in un’intervista al Financial Times uscita una settimana dopo la diretta televisiva Putin ha esplicitato il suo pensiero, dicendo che il liberalismo democratico ha fatto il suo corso, sancendo così il nuovo corso di democrazie illiberali, democrature, sovranismi… tutti quei neologismi dietro i quali si intravedono i vari fascismi nelle singole declinazioni locali.
A proposito di questa ed altre questioni è stato chiamato a rispondere il presidente Vladimir Putin, durante l’annuale appuntamento della cosiddetta “linea diretta”, che vede il presidente discutere con più o meno chiunque voglia porgli delle domande.

Ne abbiamo parlato con Martina Napolitano dell’East Journal.

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