L’orizzonte fosco dell’abitare: fondi internazionali e necessità di organizzarsi

Scritto dasu 27 Gennaio 2021

La crisi economica, che accompagna quella pandemica dalla primavera 2020, ha portato a una contrazione del mercato immobiliare, tra chi non è più in grado di pagare l’affitto, chi ha scelto di non pagarlo, chi ha interrotto il contratto lasciando la casa, chi ha patteggiato la riduzione o, ancora, si è rivolto all’usura per mantenersi un tetto sulla testa. Se in Italia il blocco degli sfratti è rimandato a giugno con lo tsunami che questo provocherà, i canoni di affitto rimangono fittiziamente invariati, a dispetto di ogni legge di mercato. L’aspetto più preoccupante, però, è l’incombere all’orizzonte di fondi immobiliari internazionali, come Cerberus e Blackstone, pronti a nutrirsi “dei cadaveri lasciati sul terreno dalle crisi economiche” a fini speculativi. Che effetti può avere questo? Cosa ci insegna la Spagna post-2008? Come ci si può organizzare per non lasciare che le città siano fagocitate da questi fondi? Ne abbiamo parlato con Stefano di NapoliMonitor e autore di “Le mani della finanza internazionale sulla città”.

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